Economia e Lavoro
17 Giugno 2023
E' stato riformulato l'emendamento 4.17 tenendo conto delle richieste del Movimento Risparmiatori Traditi e di altre associazioni

Per i risparmiatori ex Carife gli indennizzi potrebbero salire al 40% e con tempi più veloci

di Redazione | 2 min

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Per i risparmiatori ex Carife si prospetta la possibilità di un ulteriore ristoro che porterebbe l’innalzamento del 10% sul 30% già indennizzato, per un totale dunque del 40% di quanto era stato ‘risucchiato’ con il fallimento della banca. Una possibilità che riguarderebbe anche i risparmiatori delle altre banche “azzerate”.

A riferirlo è il Movimento Risparmiatori Traditi, attraverso le referenti Giovanna Mazzoni e Milena Zaggia, che giovedì 15 giugno ha ricevuto una bozza di riformulazione dell’emendamento 4.17 (relativo alla proroga dell’operatività del Fir in merito al riparto degli indennizzi ai risparmiatori delle banche ’saltate’) che verrà discusso per l’eventuale approvazione in commissione bilancio alla Camera la prossima settimana. Una riformulazione che avrebbe tenuto conto in gran parte di quanto richiesto dal Movimento Risparmiatori Traditi e dai Consumatori Attivi Fvg, oltre che dalla maggioranza delle associazioni italiane, nel corso di diversi incontri e interlocuzioni al Mef con il sottosegretario Sandra Savino, alla Camera con il presidente commissione bilancio Giuseppe Mangialavori, Walter Rizzetto, Letizia Giorgianni e altri ancora.

Fra tali richieste anche quella di ridurre al minimo la tempistica della data di chiusura del riparto delle rimanenze finali entro il 31 ottobre 2023, sottolineando che “è inammissibile aspettare fino al 2024”.  I risparmiatori hanno inoltre precisato che “le eventuali nuove attività della Commissione Tecnica Fir (Fondo indennizzo risparmiatori, ndr) non dovranno in alcun modo penalizzare, o peggio mettere a rischio con l’Europa e altri Enti preposti, gli oltre 140mila risparmiatori vittime già accertate con l’indennizzo iniziale, ormai molti in estremo bisogno da oltre due anni dal 1° bonifico”. Infine, per gli ulteriori oneri della Commissione Tecnica Fir ora previsti in aggiunta di ulteriori altri 700mila euro per 2023 (sui già stanziati 750mila per il 2023) più ulteriori 500mila per il 2024, a carico del fondo e sulle spalle dei risparmiatori, “abbiamo richiesto una drastica riduzione rapportata ai mesi necessari per il riparto delle rimanenze”.
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