Cronaca
7 Aprile 2023
L'uomo era stato accusato di aver schiaffeggiato, spintonato e preso a calci la moglie e i tre figli, che però davanti al giudice hanno rimesso le loro querele

I familiari lo denunciano per maltrattamenti e poi ritirano tutto, prosciolto

di Davide Soattin | 1 min

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Schiaffi, spintoni e calci alla moglie e ai tre figli, ma anche offese e minacce di morte. La più pesante, quella di gettarli giù dal balcone di casa. A volte usando un coltello, altre un bastone, altre ancora un ferro da stiro.

Per questi eventi, avvenuti tra il 2011 e la fine del 2018 a Cento e poi a San Matteo della Decima, in provincia di Bologna, un uomo di 49 anni di nazionalità pakistana era stato chiamato a rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia e non solo.

A suo carico, infatti, la Procura della Repubblica – pm Lisa Busato – aveva poi contestato anche le lesioni personali aggravate nei confronti della moglie, pakistana di 54 anni, per cui si era resa necessaria una visita al pronto soccorso dove, il 12 agosto 2018, le avevano riscontrato delle contusioni guaribili in cinque giorni.

Ieri (giovedì 6 aprile) però le accuse nei suoi confronti sono tutte cadute. Sentiti davanti al tribunale collegiale infatti, i familiari – parti offese nel processo – hanno tutti ritirato le loro denunce, con il sostituto procuratore che – durante la propria requisitoria – ha per questo motivo chiesto la non procedibilità per la remissione delle querele.

Al termine dell’udienza, la sentenza del tribunale ha così decretato il proscioglimento dell’uomo.

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