Franco Mingozzi
A fronte di spese in continuo aumento si pretendono tariffe sempre più basse. Ma per Franco Mingozzi, già presidente provinciale e nazionale degli autoriparatori Cna e attuale presidente di Cna pensionati è ora di dire basta. E’ proprio lui, storico socio di Cna, ad aver inviato una lettera ai colleghi autoriparatori (meccatronici, carrozzieri, gommisti, etc.) chiedendo loro di ribellarsi e di non cedere a questo gioco al ribasso.
Il tema è molto sentito nel settore e la lettera non dovrebbe faticare a fare breccia. “E’ estremamente facile, per nulla complicato – spiega Mingozzi nella lettera – dire agli autoriparatori che si devono aggiornare professionalmente con corsi e studi mirati, investire in attrezzature e tecnologia, utilizzare ricambi di primaria qualità per dare risposte e servizi alle esigenze dell’utenza. Sì, è estremamente facile. Succede poi che, adempiuto a questi doveri, indispensabili per rimanere operativi a tutto campo nel mercato, arrivino le offerte dei principali operatori, pubblici e privati, assicurativi e non, con tariffe di manodopera che spesso sono ridicole e non coprono neppure le spese aziendali e sconti sui materiali di impiego improponibili”.
Per Mingozzi “si pretende professionalità, qualità dei servizi, velocità nella riparazione, precedenza assoluta, a fronte di un compenso indegno di un Paese che fa dell’automotive il suo fiore all’occhiello”. Ai colleghi chiede per quanto ancora ci si possa permettere di operare al ribasso, invitandoli a non svendere la professionalità e competenza: “Per quanto ancora – dice – dovremmo permettere a intermediari e mediatori di intromettersi nel nostro settore con offerte di lavoro a costi risibili?”
Quindi il paragone con le concessionarie auto, che “lavorano con tariffe che spesso superano i 70 euro l’ora, intervenendo sul marchio di loro competenza”, mentre le officine indipendenti, al contrario, “operano sul multimarche, quindi devono possedere competenze molto più vaste: nonostante ciò, dovrebbero operare con tariffe che chiamarle deficitarie sarebbe un eufemismo”.
“L’emerito Presidente della Repubblica Scalfaro – conclude Mingozzi – in un noto intervento pubblico ebbe a dire: “Io non ci sto”. Ecco, è ora per noi, di dire basta. Di dire non ci sto. È ora di riprenderci la scena. Siamo noi gli alfieri, i maestri del mestiere, i capisaldi delle riparazioni. Siamo noi quelli che certificano le riparazioni e permettono di muoversi in sicurezza sulla strada. Etica e professionalità sono il nostro credo. Non svendiamolo”.
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