Eventi e cultura
4 Febbraio 2023
Una pubblicazione edita dal Comune e dal Rotary lo ricorda: convinse il "re di New York" a finanziare il Museo della Cattedrale

L’anniversario di Giulio Gatti Casazza, il ‘ferrarese’ che diresse il Metropolitan Opera House

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Al Blackstar arriva il Mayhem “Rude party”

Primo di una serie di eventi che vogliono definire un itinerario multi culturale teso ad affrontare temi come la resistenza ad ogni forma di oppressione dei diritti e delle libertà fondamentali attraverso la musica, attraverso performance artistiche e attività ludiche mirate al genuino confronto delle idee ed alla socializzazione

SunEr è anche nei circoli Arci di Ferrara

Torna SunEr, ma questa volta con una veste differente. Dopo l’edizione di marzo, il festival musicale nei circoli Arci dell’Emilia-Romagna esplora nuove strade incontrando quella della cinematografia: tre proiezioni a Officina Meca e al Circolo Arci Bolognesi con film dedicati a Verdena, Cccp e Marlene Kunz

Giulio Gatti-Casazza

Giudicato il “primo manager dell’opera”, guidò il Teatro Comunale di Ferrara e, da qui, dopo aver risanato anche la difficile situazione in cui versava la Scala di Milano, giunse a dirigere il Metropolitan Opera House di New York, tanto da passare alla storia per esserne stato il direttore più longevo, oltre che il principale artefice del successo internazionale. Nasceva il 3 febbraio, 154 anni fa, Giulio Gatti Casazza (Udine, 3 febbraio 1869 – Ferrara, 2 settembre 1940). Dei filmati storici della sua presenza nel dietro le quinte, nei suoi uffici, agli spettacoli, a fianco degli artisti c’è una importante traccia sul web, con preziosi documenti di quegli anni, scaricabili (https://www.criticalpast.com/it/video/65675041680_Giulio-Gatti-Casazza_Dietro-le-quinte_Metropolitan-Opera).

Un ‘ferrarese di adozione’ legatissimo alla città estense tanto che – come ricorda lo storico dell’arte Lucio Scardino in una prossima pubblicazione redatta dal Comune col sostegno del Rotary Ferrara Est distretto 2072  e relativa al ‘Mito universale di Ferrara’ – fu anche un grande benefattore culturale e riuscì a catalizzare l’attenzione e l’impegno di mecenati internazionali per sostenere, tra le altre cose, l’apertura del Museo della Cattedrale. Uno dei facoltosi filantropi a cui fece conoscere la ricchezza del patrimonio di Ferrara fu Otto Kahn, banchiere americano di origini tedesche,  collezionista, filantropo e mecenate, definito il “re di New York”, che risulta infatti tra i primi finanziatori del Museo della Cattedrale, istituito nel 1929 grazie a una convenzione tra Comune, Curia e, appunto, grazie ai contributi giunti da ricchi e colti imprenditori.  “Gatti Casazza compone a pieno titolo la lista dei tanti ferraresi che hanno ‘conquistato’ il mondo, portando il ‘mito di Ferrara’ all’attenzione internazionale. Ci piace ricordarlo oggi, nell’anniversario della sua nascita, e  con una pubblicazione di prossima uscita che ricorda il contributo straordinario che diede alla città. Ringrazio il professor Scardino per le analisi e le ricerche che ha condotto a riguardo e il Rotary per aver creduto con noi in questa operazione di valorizzazione storica e culturale”, dice l’assessore Marco Gulinelli.

L’attaccamento a Ferrara di Gatti Casazza è testimoniato anche dal fatto che, rimasto vedovo, dopo le seconde nozze con la ballerina Rosina Galli, (étoile di successo) scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua vita proprio nella città estense, fino alla morte, il 2 settembre 1940.

Di buona famiglia, Giulio Gatti Casazza era il figlio di un senatore garibaldino, Stefano (che partecipò alla spedizione dei Mille combattendo a Calatafimi, a Palermo e nel decisivo scontro sul fiume Volturno) e fratello dell’ingegnere Giuseppe, designer, antiquario e collezionista di arte. Celebratissimo negli Stati Uniti (nei suoi lunghi anni americani il Time gli dedicò due copertine), il suo modello di efficienza amministrativa nella gestione teatrale è quasi da manuale: portò infatti il Metropolitan, che versava in condizioni difficili, a un livello di eccellenza mondiale nell’ambito dei teatri d’opera. Gli anni che vanno dal 1908 al 1935 furono gli anni d’oro del teatro newyorkese: vennero messe in scena oltre 160 opere e divenne comune l’esecuzione in lingua originale.

A testimoniare le esperienze di una vita di successo è lui stesso, nelle sue Memories of the Opera, una brillante  autobiografia, tradotta e pubblicata in Italia nel 2013 da Alberto Triola (Giulio Gatti Casazza. Una vita per l’Opera, con prefazione di Peter Gelb). Diceva:  “Nemmeno il più grande genio sarebbe in grado di cambiare la natura delle cose e di impedire al Teatro di essere un grande servizio pubblico; i suoi due volti, quello artistico e quello economico, devono essere sapientemente armonizzati, per garantire la sopravvivenza di un organismo che è sì schematico, ma non di meno vivo”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com