Articoli di Davide Soattin
Big Town. Paura e rabbia non giustificano la mattanza

Big Town. Paura e rabbia non giustificano la mattanza

Prima la preoccupazione, poi lo stress e la paura e infine la rabbia. È l’escalation che, dalle prime richieste estorsive subite fino all’uccisione di Davide Buzzi a colpi di lucchetto, avrebbe attraversato il 43enne Vito Mauro Di Gaetano, titolare del bar Big Town

Pestato senza motivo in discoteca. In due scelgono l’abbreviato

Pestato senza motivo in discoteca. In due scelgono l’abbreviato

Saranno entrambi processati con rito abbreviato condizionato all’ascolto di due testimoni – uno per parte – i due ragazzi di 23 e 22 anni di nazionalità albanese, accusati – in concorso tra loro – di lesioni aggravate perché avrebbero pestato – mentre stava ballando – un loro connazionale, prendendolo a pugni senza un apparente motivo

Pusher trasformò minorenni in rapinatori. Si sgonfia l’accusa

Pusher trasformò minorenni in rapinatori. Si sgonfia l’accusa

A processo con la duplice accusa di estorsione ai danni di due giovani e di spaccio di sostanze stupefacenti, il gup Marco Peraro del tribunale di Ferrara ha accolto le richieste della difesa, pronunciando sentenza di non luogo a procedere per il primo reato e concedendo la messa alla prova per il secondo

Caporalato durante l’aviaria. Chieste condanne fino a quattro anni

Caporalato durante l’aviaria. Chieste condanne fino a quattro anni

Un’assoluzione e cinque condanne, con una forbice di pene che vanno da un minimo di 2 anni e 10 mesi a un massimo 4 anni. Sono le richieste che ieri (10 dicembre) mattina, davanti al collegio del tribunale di Ferrara, il pm Andrea Maggioni ha avanzato per i sei finiti alla sbarra nel processo per il presunto caso di sfruttamento di manodopera di lavoratori stranieri durante le operazioni di bonifica dal focolaio di aviaria all’Eurovo di Codigoro

Spaccio tra detenuti all’Arginone. In cinque a processo

Spaccio tra detenuti all’Arginone. In cinque a processo

Avrebbero messo in piedi un giro di droga – in particolare di hashish e cocaina – all’interno del carcere di via Arginone dove, tra il 2020 e il 2022, erano detenuti. Protagonisti della vicenda cinque uomini, tre italiani di 35, 36 e 42 anni, un 32enne albanese e un 42enne moldavo, oggi a processo