Salta il tavolo in Prefettura: stato di agitazione confermato per il personale comunale
Chiuso senza accordo il tentativo di conciliazione in Prefettura, convocato dopo lo stato di agitazione proclamato da sindacati e Rsu aziendali del Comune
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Il volontariato sospeso su un filo teso tra centro e periferia. È stata respinta con 16 voti contrari su 25 la mozione con cui i gruppi consiliari di minoranza avevano richiesto una proroga all’utilizzo della sede del Csv “Terre Estensi” in via Ravenna 52 e il ricollocamento della stessa in viale IV Novembre.
La mozione, come ha spiegato il consigliere Davide Nanni (Pd), nasce da un’urgenza: la scadenza, fissata al 31 dicembre, della concessione che consente al Csv e alle associazioni che animano la Casa del Volontariato di utilizzare in comodato gratuito il primo piano dell’immobile comunale di via Ravenna.
Scadenza che, ha dichiarato Nanni, è imminente ma che non tiene in considerazione la mancanza di un’alternativa agibile nel breve termine: “È opportuno ricordare fin da subito che la proposta di sede alternativa per la casa del volontariato, fatta anche pubblicamente dall’Amministrazione comunale, ovvero l’ex sede Coldiretti di via Bologna 637, per cui è stato speso 1 milione di euro all’epoca dell’acquisto e per cui è stato stanziato a bilancio un ulteriore milione e 70mila euro per le spese di rifunzionalizzazione, è ancora in ristrutturazione”.
Da qui la proposta delle opposizioni di destinare le attività della Casa del Volontariato all’immobile di proprietà della Regione e temporaneamente assegnato dal Comune al Centro per l’Impiego collocato tra viale IV Novembre e via Ortigara, proposta suggestionata anche dalle 97 realtà associative firmatarie di un appello che si oppone al trasferimento in via Bologna.
La scelta dell’ex sede Coldiretti, infatti, non è stata ritenuta idonea in primis per la sua lontananza dal centro cittadino: “Molti cittadini che usufruiscono dei servizi delle associazioni abitano e vivono nella cerchia muraria o nella sua prossimità – ha dichiarato il consigliere Enrico Segala (Pd) -. È chiaro che la sede in periferia è più comoda per chi viene da fuori, ma è più comoda per chi viene dalla zona sud: chi viene dalla zona nord impiegherà mezz’ora o quaranta minuti per raggiungerla”.
Non bastano le ragioni addotte dall’Amministrazione e dalla risoluzione proposta dal consigliere Stefano Perelli (Lega) sull’ottimo collegamento ai mezzi di trasporto: “Se basiamo l’accesso in base agli autobus siamo già in difetto – ha spiegato Segala – perché la maggiore parte degli incontri sono spesso serali, e sappiamo che l’11 non arriva più a una certa ora. Come fanno certi utenti a tornare a casa dopo le riunioni?”
A sostegno della mozione, Segala ha proposto esempi di coloro che vivono l’associazionismo e che sarebbero svantaggiati dallo spostamento della Casa del volontariato in via Bologna: “Molti gruppi tutelano e aiutano persone fragili – ha proseguito il dem -: ci sono fragilità diverse ma dobbiamo considerare che ci sono alcune fragilità, penso a chi soffre di disagio psichico, che non si muovono in macchina o che non riescono a prendere un autobus. Se la sede va in via Bologna hanno già detto che non andranno più alle attività”.
Anche la posizione strategica di viale IV Novembre è stata addotta come motivazione per collocarvi la sede del Csv, non solo perché vicina a parcheggio e stazione, ma anche perché si porrebbe come presidio di legalità nella complessa zona Gad: “Sono le associazioni di cittadini e volontariato la prima linea della tutela” ha concluso Segala.
Anche la consigliera Anna Zonari (La Comune di Ferrara), che lavora al Centro dal 1997 – e per questo astenutasi dalla votazione – ha sostenuto la necessità di mantenere la sede in via Ravenna: “In un’epoca in cui è difficile la convivenza, qui hanno trovato modo di convivere dal ’97 senza uno screzio decine di associazioni che condividono 400 metri quadrati. La casa del volontariato ha una situazione logistica adatta alle attività che vi sono svolte”.
“Oggi senza una chiara motivazione ci viene chiesto di spostare questo cuore pulsante in via Bologna 637 – ha proseguito Zonari -. Perché spostare qualcosa che sta funzionando? Chiedo all’assessora Coletti, che purtroppo è uscita e mi dispiace perché vuol dire che non ascolta, che venga qui e spieghi ai cittadini il perché viene trasferito questo posto, qual è il progetto alternativo?”
Una risposta a Zonari ha provato a suggerirla il consigliere Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo) in base a un accesso agli atti sull’immobile di via Bologna: “Acquistato l’immobile c’era il problema di riempirlo. Ecco perché da due anni si sta cercando ostinatamente qualcuno che occupi quei locali”.
Infine, una provocazione alle opposizioni: “Ascolto un silenzio che urla dall’altra parte”.
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