Lido di Volano. Più sicurezza contro il rischio di mareggiate e, al tempo stesso, un ambiente naturale tutelato: è il risultato dei lavori da poco conclusi per migliorare la stabilità dell’argine Madonnina, l’opera di difesa dall’ingressione marina del Lido di Volano.
Finanziato con 600mila euro, l’intervento ha previsto il rialzo di quota dell’arginatura, il rifacimento del profilo lato laguna, la rimozione di ostacoli, come ad esempio recinzioni divelte, e la sistemazione della vegetazione arbustiva sulle sponde.
Le opere completano un precedente intervento da 800mila euro realizzato in emergenza subito dopo l’eccezionale maltempo che, tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2022, aveva provocato l’allagamento dell’abitato del Lido colpendo anche i territori di Comacchio, Goro e Codigoro.
Complessivamente, ad oggi, ammontano a circa un milione e 400mila euro le risorse assegnate alla Regione e investite per il recupero della struttura di difesa.
A seguito di un accordo tra l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, la Direzione regionale dell’Emilia-Romagna dell’Agenzia del demanio e i Carabinieri Biodiversità di Punta Marina, gestori dell’area, i lavori sono stati progettati ed eseguiti dall’Ufficio di Ferrara.
I lavori, concentrati sull’argine perimetrale della Riserva naturale del Po di Volano, area di proprietà del demanio, sono stati realizzati salvaguardando le specie animali e vegetali che si trovano alla base del corpo arginale. Sono stati effettuati, infatti, interventi nel rispetto dell’ambiente e adatti al ripristino delle condizioni originali dell’opera di difesa, favorendo l’attecchimento di specie autoctone capaci di creare nel tempo una barriera naturale.
Inoltre, per permettere il passaggio dei mezzi di soccorso, attraverso un rialzo con terreno di cava e finitura in stabilizzato, è stata creata una pista che collega via Lido di Volano e il guado sul ramo vecchio del Po di Volano, oltre a un dosso carrabile con sbarra.
I lavori sono stati concordati con il reparto dei Carabinieri, l’Ente Parco del Delta del Po e con il Comune di Comacchio, a cui l’area è stata riconsegnata al termine delle attività.
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