di Tommaso Piacentini
Uguaglianza di genere: un tematica tanto imperitura nelle sue richieste di rivendicazione quanto profondamente attuale nella sua tragica mancanza. Ferrara da ieri (venerdì 17 ottobre) ha deciso di dare voce al dibattito su questi temi grazie a “WE Frame: Collective Views for Equality”, il progetto finanziato dal’Unione Europea e coordinato dall’Università degli studi di Ferrara, presentato proprio nel pomeriggio di venerdì nell’aula magna del dipartimento di Giurisprudenza di corso Ercole I d’Este.
Un progetto che durerà fino a luglio del prossimo anno e che per 16 mesi – l’iniziativa è partita ad aprile 2025 – si proporrà di indagare, attraverso seminari, laboratori e incontri, come l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne siano percepiti e vissuti nella vita quotidiana, utilizzando come bussola l’intersezionalità e l’intergenerazionalità. La proposta parte dal “bisogno di far parlare di questi temi” e di una necessità di “svecchiamento” sull’argomento, come ha ricordato la prorettrice Tamara Zappaterra, che ritrova la sua ragion d’essere nella “violenza non solo economica ma anche agita” ancora teatro della cronaca odierna.
Il progetto, che riscontra come capofila l’Università, si avvale della collaborazione di altre associazioni “partner” sia locali, come Officine Europa Aps e Cds Cultura Odv, chee internazionali come la svedese Traces & Dreams.
“Il progetto ragionerà sull’uguaglianza partendo da esperienze concrete – ha sottolineato la professoressa associata di Filosofia del diritto Orsetta Giolo – dando spazio al confronto intergenerazionale e intersezionale”. L’Università d’altronde – e come ha sottolineato Giolo – , si pone come luogo d’eccellenza per valorizzare queste ultime due caratteristiche e prenderà piede “sul binario della Terza Missione” non tralasciando “il ragionamento scientifico e teorico” che per essere tale “porrà alla base di ogni iniziativa il confronto, con riflessioni partecipate e non orientate”.
Alexandra Storari, presidente e fondatrice di Officine Europa Aps, ha spiegato come il progetto si inserisce nel programma Cerv – Citizens, Equality, Rights and Values – dell’Unione Europea, che finanzia “una serie di attività rivolte alla cittadinanza per avvicinare l’Unione al territorio”, e di cui WE Frame può vantare la vittoria del bando: “Questa call ha avuto 530 proposte da tutta l’Unione Europea e solo 40 sono state finanziate”.
Soddisfazione anche da parte di Cinzia Bracci, presidente di Cds Centro Ricerche Documentazione e Studio Economico Sociali Odv: “Da quando siamo associazione ci occupiamo degli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare del Goal 5, anche grazie al lavoro dei nostri 80 soci. Sull’obiettivo 5 – Parità di Genere – abbiamo condotto studi e ricerche approfonditi, dai seminari su ‘Violenza Economica’ alla recente pubblicazione ‘Europa per le pari opportunità – Generazionali, di genere e territoriali”.
“Partecipiamo con orgoglio al progetto WE Frame – ha concluso Bracci -, profondamente consapevoli che il dialogo costruttivo con realtà associative, culturali, istituzionali e politiche locali ed europee avviato oggi a Ferrara arricchisce significativamente la prospettiva di genere sull’uguaglianza e l’inclusione”.
Anche Agnese Baini di Traces & Dreams – unico partner internazionale – ha sottolineato l’importanza del progetto, soprattutto per la sua vocazione intergenerazionale e di lavoro sulle narrazioni della realtà, una realtà che “ci riguarda ancora tutti e che ci tocca nel profondo se solo nel 2025 siamo arrivati a 70 femminicidi solo in Italia”.
Nel pomeriggio si è poi tenuto il convegno pubblico “Corpi, potere, vulnerabilità, differenze. L’uguaglianza di genere oggi”, moderato da Antonella Vicenzi,giornalista e presidente dell’Associazione Stampa di Ferrara, con la partecipazione di Angela Travagli, assessora con delega alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara, Annalisa Felletti, consigliera provinciale di Parità della Provincia di Ferrara, e Marcella Zappaterra, coordinatrice del Gruppo di lavoro europeo “Women empowerment and fight against gender-based violence”, Oiza Queens Day Obasuyi, dottoranda in Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Bologna, e Barbara Leda Kenny, senior gender expert della Fondazione Giacomo Brodolini, aprendo una riflessione approfondita sulle molteplici dimensioni dell’uguaglianza di genere nella societàcontemporanea.
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