Aveva deciso di partecipare a un’asta per l’acquisto e la vendita autovetture, comprando due veicoli usati: una Fiat Punto e una Toyota Aigo. Tuttavia, quando le automobili furono scaricate dalla bisarca che le trasportava, rimase sorpreso: le condizioni dei mezzi a quattro ruote erano molto diverse rispetto a quanto precedentemente era stato descritto all’interno delle schede tecniche che presentavano le vetture prima della loro vendita.
È la disavventura che, tra l’aprile e il maggio 2022, ha coinvolto il proprietario e titolare di un’azienda impiegata nel campo della rivendita di automobili della provincia di Ferrara, oggi parte civile – rappresentata dall’avvocato Pasquale Longobucco – nel processo a carico dell’amministratore unico della società che aveva indetto l’asta, finito alla sbarra con l’accusa di frode in commercio, davanti al giudice del tribunale di Ferrara.
Ieri (venerdì 17 aprile) mattina, in aula, è stata la stessa parte civile a parlare, spiegando quanto accaduto. In particolare, il titolare dell’autorivendita ha raccontato che la Fiat Punto – al momento della consegna – presentava numerose criticità che non erano state segnalate al momento dell’acquisto: dallo scotch da imballaggio che teneva insieme il paraurti, alla griglia del radiatore staccata fino al finestrino che non si chiudeva, oltre che mancanza dell’aria condizionata e il motore che era staccato.
Situazione simile per la Toyota Aygo, un’auto del 2009 con appena 17 chilometri percorsi che, secondo quanto riferito dalla persone offesa, montava gomme del 2001 e presentava il tettuccio corroso e muffa all’interno, confermando così le accuse mosse all’imputato.
Il processo tornerà in aula il 16 gennaio per sentire un testimone della difesa.
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