Tornerà (ancora una volta) in aula il processo al clan nigeriano dei Vikings/Arobaga. La data fissata è quella di martedì 16 dicembre, quando i membri del cult che regnava sulla Gad sfileranno nuovamente davanti ai giudici della Corte d’Appello di Bologna, chiamati a rivalutare l’aggravante della transnazionalità per tutti gli imputati.
Il processo torna al secondo grado di giudizio dopo la correzione di un errore materiale da parte dei giudici della Cassazione che, lo scorso maggio, avevano scritto la sentenza definitiva.
La Suprema Corte infatti, nel primo dispositivo pubblicato, aveva erroneamente sentenziato la caduta dell’aggravante della transnazionalità dell’organizzazione mafiosa, quando in realtà la decisione su questo punto era stata rinviata al secondo grado di giudizio.
Notato lo sbaglio quindi, nelle settimane successive, gli ermellini avevano fissato una nuova udienza a porte chiuse per correggere l’inesattezza presente del dispositivo e quindi mandare nuovamente il processo a Bologna.
All’udienza fissata per martedì 16 dicembre, i giudici felsinei dovranno tornare a esprimersi sull’aggravante che, qualora venisse meno, porterebbe a una rivalutazione delle pene inflitte agli imputati.
Nella stessa sede si valuterà anche l’espulsione nei confronti di Stanley Onuhoa, uno dei condannati in primo grado.
Il terzo grado di giudizio invece aveva confermato il carattere mafioso dell’associazione, già accertato in primo e secondo grado. Ma comunque, senza la decisione della Corte d’Appello sull’aggravante, le pene non possono ancora diventare definitive.
Dopo i due gradi di giudizio, lo ricordiamo, Emmanuel Okenwa – in arte Dj Boogie e capo del clan – era stato condannato a 13 anni, 3 mesi e 20 giorni mentre Emmanuel Albert a 12 anni, 3 mesi e 20 giorni. Con loro sono a processo Lucky Anthony Odianose e Godspower Okoduwa, rispettivamente condannati a 13 anni e 1 mese e 12 anni e 4 mesi. Alla sbarra anche Henry Arehobor (13 anni, 1 mese e 20 giorni), Glory Egbogun (11 anni, 4 mesi e 10 giorni), Irabor Igbinosa (11 anni, 2 mesi e 20 giorni) e Kingsly Okoase (11 anni, 4 mesi e 20 giorni). Musa Junior e Shaka Abubakar erano stati condannati a 11 anni e 7 mesi e 11 anni. A Felix Tuesday erano stati inflitti 9 anni, 3 mesi e 20 giorni, a Stanley Onuoha (per cui i giudici bolognesi dovranno rivalutare l’espulsione) e Gbidy Trinity invece 8 anni, 10 mesi e 20 giorni.
Erano invece stati assolti in appello Jacob Chedjou, Igene Joel e per Jonah Omon.
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