Economia e Lavoro
11 Ottobre 2025
Gli impiantisti Cna al tavolo provinciale sulle fonti rinnovabili: “Importante occasione di confronto, ecco le nostre proposte”

Fotovoltaico: tempi troppo lunghi per gli allacciamenti

di Redazione | 3 min

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Riservare agli impianti fotovoltaici programmati dalle imprese locali una quota della capacità di allacciamento alla rete nazionale presente sul territorio provinciale. È questo il cuore della proposta che gli impiantisti di Cna Ferrara porteranno al nuovo Tavolo di confronto su impianti energetici e da fonti rinnovabili convocato dal presidente della Provincia di Ferrara per mercoledì 15 ottobre.

“Parteciperemo convintamente alla prima riunione del tavolo provinciale: è necessario uno sviluppo deciso, ma anche equilibrato e sostenibile, delle fonti rinnovabili sul nostro territorio. Questo richiede un confronto costante tra istituzioni, mondo imprenditoriale, stakeholders, operatori del settore energetico. Ringraziamo quindi il presidente Daniele Garuti e l’Ente Provincia per l’iniziativa intrapresa e individuiamo alcune criticità che intendiamo portare all’esame del tavolo di confronto”.

Il direttivo provinciale di Cna Installazione Impianti sintetizza così la propria posizione sul tema delle fonti rinnovabili, e si prepara a segnalare le criticità che attualmente frenano la nascita di nuovi impianti fotovoltaici per l’autoproduzione energetica da parte di imprese del territorio.

Spiega il presidente di Cna Installazione Impianti Manuele Marani: “Quando un’impresa decide di dotarsi di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione energetica, si rivolge a un impiantista come me che, per prima cosa, deve richiedere l’allacciamento alla rete nazionale. Purtroppo, lo dico per esperienza personale, i tempi per l’accettazione di nuovi allacciamenti sono davvero molto lunghi, anche oltre i 400 giorni. E questo spesso impedisce alla piccola impresa di andare avanti”.

Qual è il motivo di questo rallentamento? Non certo la cattiva volontà del gestore, spiegano gli impiantisti Cna. Piuttosto, l’attività dei grandi player del settore, che riservano a sé porzioni importanti della capacità di allacciamento alla rete con l’obiettivo principale di investire nel cosiddetto agri fotovoltaico, vale a dire nella conversione di grandi estensioni di terreno agricolo con l’installazione di pannelli solari. “Di conseguenza – spiegano gli impiantisti Cna – quando avanziamo domanda di allacciamento per conto di imprese del territorio, ci troviamo in fondo alla coda e i tempi si allungano”.

“Tempi così lunghi – proseguono gli impiantisti Cna – sono un deterrente per nuovi investimenti in autoproduzione energetica. Le piccole aziende che si rivolgono al fotovoltaico fanno una scelta strategica, puntano ad essere più competitive e a ridurre i costi dell’energia. E’ questa la logica che sta a monte del bando nazionale per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili per le PMI, fortemente voluto da Cna e recentemente prorogato: ridurre gli altissimi costi dell’energia a carico delle imprese e, contemporaneamente, rendere il sistema produttivo italiano più sostenibile. Purtroppo, con tempi di allacciamento così lunghi questi obiettivi si vanificano: senza contare che per una piccola impresa è difficile sostenere un investimento che richiede troppo tempo per cominciare a ripagarsi”

Da qui la proposta che gli impiantisti Cna intendono portare al Tavolo provinciale, chiedendo alla Provincia di Ferrara di farsene portavoce presso il Gestore nazionale della rete: “se vogliamo che l’energia solare prenda piede anche tra le piccole imprese, con evidenti benefici per la sostenibilità ambientale – spiegano i componenti del direttivo – è necessario che venga riservata alle imprese insediate sul territorio una quota della capacità di allacciamento complessiva a livello provinciale Indicativamente, una quota intorno al 20% potrebbe essere sufficiente a soddisfare le esigenze delle piccole imprese locali senza impedire gli investimenti dei grandi player del settore”.

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