Ostellato
1 Ottobre 2025
Il gup ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere per particolare tenuità del fatto nei confronti di un 34enne e di una 33enne a processo per sottrazione di cadavere aggravata. Avevano trovato i resti umani vicini all'ossario del cimitero di Dogato

Teschi presi dal cimitero e usati come lampade. Nessuna condanna

di Davide Soattin | 2 min

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Ostellato. Erano finiti in tribunale con l’accusa di sottrazione di cadavere aggravata perché, nel casolare di campagna in cui vivevano, i carabinieri li avevano sorpresi mentre stavano utilizzando come lampade due teschi umani, che precedentemente, secondo la Procura, avevano preso dall’ossario della cappella del cimitero di Dogato. Ma ieri (martedì 30 settembre) mattina, durante l’udienza preliminare, data la particolare tenuità del fatto, il gup Andrea Migliorelli del tribunale di Ferrara ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere.

Protagonista della macabra vicenda, che gli inquirenti hanno collocato tra l’1 novembre e il 25 dicembre 2023, è una coppia di giovani italiani. Lui oggi ha 34 anni, lei ne ha 33, entrambi difesi dall’avvocato Filippo Sabbatani.

Era stata la madre di uno dei due, preoccupata per altre vicende riconducibili al disagio sociale della coppia, a telefonare ai carabinieri che, una volta entrati nell’abitazione dei due, dopo la perlustrazione, avevano trovato i resti ossei di due defunti, avviando immediatamente tutti gli accertamenti necessari.

I teschi – che secondo le prime stime effettuate appartenevano a persone morte circa cinquant’anni fa – erano stati quindi sequestrati dai militari e successivamente mandati all’Ausl di Ferrara per svolgere gli esami di datazione e sottoporli a una consulenza antropologica per fornire loro un’identità.

Dopo le indagini, lo scorso aprile, il pm Ciro Alberto Savino – titolare del fascicolo – aveva chiesto il rinvio a giudizio per entrambi con l’accusa di sottrazione di cadavere, aggravata dal fatto di averla commessa all’interno di un cimitero.

La questione è stata discussa ieri mattina durante l’udienza preliminare e, alla fine, il gup del tribunale di Ferrara, Andrea Migliorelli, ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere per particolare tenuità del fatto, accogliendo la linea difensiva dell’avvocato Filippo Sabbatani che difendeva i due indagati. Secondo la difesa, infatti, i due avevano trovato i teschi già all’esterno dell’ossario e non li avevano trafugati, spiegando quindi che non vi era stata alcuna sottrazione volontaria e ridimensionando così l’intera vicenda.

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