Economia e Lavoro
5 Agosto 2025
Tra aprile e giugno le aperture superano le chiusure, con un saldo positivo di oltre 200 attività. In espansione la maggior parte dei settori, crescono le società di capitali

C’è fermento nel motore imprenditoriale ferrarese e ravennate

di Redazione | 5 min

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C’è fermento nel motore imprenditoriale di Ferrara e Ravenna: il secondo trimestre del 2025, nonostante le incertezze globali, si chiude con un saldo positivo di +201 imprese tra iscrizioni e cessazioni. Secondo l’analisi trimestrale dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara Ravenna condotta su dati Unioncamere e InfoCamere del Registro delle Imprese, tra aprile e giugno sono nate 796 nuove imprese, mentre 595 hanno cessato l’attività. Il tasso di crescita complessivo si attesta allo 0,29%, per uno stock complessivo di sedi di imprese, nei territori di Ferrara e Ravenna, pari a 67.915, cui si aggiungono 18.167 unità locali, per un totale di 86.082 imprese.

“Infrastrutture, materiali e immateriali, conoscenza e formazione, come pure le connessioni, indispensabili nell’economia digitale – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – sono cruciali per sostenere la competitività e consentire anche alle piccole imprese, pilastro della nostra economia e della nostra tradizione, di sviluppare metodi produttivi innovativi e accedere a nuovi mercati. Elemento cruciale per la Camera di commercio è quello della collaborazione virtuosa con le altre istituzioni, le associazioni di categoria e le parti sociali, un modello che non ci stancheremo mai di valorizzare a vantaggio delle comunità e dell’intero sistema territoriale. Occorre poi semplificare, che non significa soltanto intervenire per tagliare i tempi dei procedimenti o assicurare un miglior coordinamento tra amministrazioni, ma, anzitutto, evitare nuove complicazioni, che sono spesso il frutto di regole non chiare. Anche per questo, all’interno della Zona Logistica Semplificata – ha concluso il presidente della Camera di commercio – siamo al lavoro con la Regione Emilia Romagna ed i componenti il Comitato di indirizzo per rendere operativa, nei Comuni interessati, Sportelli Unici Digitali in diretto con il Registro imprese”.

Tornando all’indagine della Camera di commercio, dal punto di vista settoriale il bilancio del secondo trimestre dell’anno evidenzia una vivacità generalizzata, con punte interessanti nei comparti a più alto valore aggiunto, nei servizi alla persona e all’impresa. Le attività dei servizi di alloggio e ristorazione registrano il saldo positivo più elevato in termini assoluti (+54 unità), seguite dalle Costruzioni (+50 unità). Sempre con variazioni assolute a due cifre aumentano il loro stock rispetto al 31 marzo anche Commercio e, in misura analoga, le attività del gruppo Noleggio, agenzie di viaggio, servizi supporto alle imprese, che crescono ugualmente di 35 unità; a seguire, le Altre attività di servizi, con un saldo trimestrale dello stock pari a +26 (al netto delle cessazioni d’ufficio effettuate nel periodo). In termini percentuali, si segnalano inoltre incrementi marcati, nella fornitura di energia elettrica, gas e aria condizionata (+1,9%), nei servizi alle imprese (+1,6%), nei Servizi di informazione e comunicazione (+1,3%) e nelle Attività artistiche, sportive, d’intrattenimento (+1,2%). Chiudono invece in rosso la Manifattura (-7) e l’Agricoltura (-30) che nello stesso periodo del 2024 avevano invece registrato una tenuta.

Per quanto riguarda le forme giuridiche, la spinta più forte arriva dalle società di capitali che, nel periodo, registrano un saldo attivo di 163 imprese, frutto di 227 nuove iscrizioni a fronte di sole 64 cessazioni. La crescita dell’1,02% rispetto al trimestre precedente conferma il progressivo consolidamento dell’impresa strutturata come modello di riferimento per i neo-imprenditori, ad un ritmo analogo a quanto avviene a livello nazionale (+1,03%). Le imprese individuali mantengono il primato numerico, con uno stock pari a 37.366 e contribuiscono al bilancio positivo del trimestre con un saldo di 65 imprese in più rispetto alla fine di marzo, corrispondente a un tasso di crescita dello 0,17%. In controtendenza le società di persone, che segnano un saldo negativo di 21 unità, determinato da un numero di cessazioni (70) superiore alle iscrizioni (49), con un tasso di variazione pari a -0,16%. Le altre forme giuridiche (sostanzialmente costituite da cooperative, meno rilevanti solo in termini quantitativi sul totale delle imprese), chiudono il trimestre con un piccolo saldo negativo di 6 imprese in meno.

Le imprese giovanili, le cui iscrizioni rappresentano più di un quarto di tutte le nuove aperture (28%) mentre le cancellazioni sono solo il 14% delle chiusure complessive, aumentano la loro consistenza di diverse unità, passando dalle 4.432 unità rilevate al 31 marzo 2025 alle attuali 4.555 (123 in più). Il saldo della movimentazione è in linea con quanto rilevato nello stesso periodo del 2024 (+141, contro il +165). Anche per le imprese straniere la differenza tra aperture e chiusure rimane positiva, fermandosi ad un +128 unità (di poco inferiore al dato dello scorso anno quando il saldo era stato di +137). Diminuiscono leggermente le nuove iscrizioni (233, ovvero 13 in meno rispetto al 2024) e calano di pochissimo le cancellazioni (105, nello stesso trimestre dello scorso anno furono 109). L’incidenza delle imprese straniere sul totale pare essersi stabilizzata con circa 13 imprese non gestite da italiani ogni 100 registrate. L’andamento della movimentazione per l’imprenditoria femminile, con chiusure volontarie sempre inferiori alle aperture e un saldo positivo di 45 unità, risulta in termini relativi analogo al trend del complesso delle imprese. Se il tasso di crescita delle under 35 (+3,18%) e quello delle straniere (+1,48%) sono risultati di molto superiori al totale della struttura imprenditoriale locale (+0,29%), l’indice riferito alle imprese “rosa” (+0,30%) è maggiore di un solo centesimo. La quota di imprese femminili nel territorio di Ferrara-Ravenna rimane elevata e costante con 15.160 imprese, pari al 22,3% delle imprese totali, ancora superiore a quanto rilevato in Emilia-Romagna (21,1%) e in Italia (22,2%). Segnali positivi arrivano pure dalle imprese artigiane, che chiudono il proprio bilancio trimestrale con un saldo di +65 unità, pari ad un tasso di crescita del +0,36%. Lo stock raggiunge le 18mila imprese pari a più di un quarto dell’intero sistema produttivo locale (26,5%), con iscrizioni in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2024 e chiusure costanti.

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