Villanova. “A che punto è il cantiere per la centrale biometano?”. È la domanda che Sandra Travagli – portavoce del gruppo informale di cittadini contrari alla costruzione dell’impianto – pone all’amministrazione comunale, e nello specifico al vicesindaco Alessandro Balboni, perché “nessuno sa cosa sta succedendo“. “Ci sono montagne di terra – spiega – che impediscono la visione a chi sta fuori dall’area e questo crea preoccupazione circa il rispetto della progettualità“.
In particolare “non riusciamo a capire come stiano gestendo la realizzazione della fascia di mitigazione verde che era stata inserita nel progetto” aggiunge Travagli, che – in questi mesi – sta continuando a chiedere un sopralluogo partecipato alla giunta Fabbri e all’assessorato all’Ambiente, in modo tale che i residenti di Villanova, vengano informati con “trasparenza” all’insegna di un “confronto leale” che possa tenere conto del “rapporto con i cittadini“.
Prosegue quindi “una storia che ormai è infinita” sottolinea Travagli, in cui “nessuno ci ha mai dato alcuna informazione ufficiale su quanto sta succedendo nel cantiere”. “Anche la nuova proprietà, l’azienda tedesca Vorn, non ha mai avuto rapporti col territorio e il Comune, per giunta, non ha mai fatto da tramite per mettere in contatto i cittadini e gli investitori. È un atteggiamento che, da ormai da mesi e mesi, ci lascia perplessi sulle modalità di gestione di tutta la vicenda” conclude Travagli.
Dopo il faccia a faccia avuto il 25 marzo in Comune e la “risposta puntuale” per iscritto alle varie domande avanzate dal gruppo su qualità dell’aria, rumore e mitigazione ambientale, lo scorso 12 giugno, in una mail, lo staff del vicesindaco aveva sottolineato la “completa disponibilità a continuare il dialogo con i residenti e ad effettuare congiuntamente sopralluoghi nelle zone interessate dai lavori”, evidenziando la possibilità di coinvolgere nella discussione anche l’assessore Cristina Coletti, che oggi possiede la delega alle Frazioni. Ma, arrivati al 16 luglio, oltre un mese dopo aver ricevuto quella comunicazione, i cittadini fanno sapere che una data per il sopralluogo non è ancora stata fissata.
Il motivo lo ha spiegato lo stesso ufficio di Balboni, lo scorso 7 luglio, sempre per via telematica, dopo un sollecito di Travagli. “Ricordiamo assolutamente bene – si legge nella mail – la proposta di un sopralluogo congiunto nell’area interessata dal cantiere, l’unico impedimento che vi è, e per cui non abbiamo già provveduto a proporre una data per effettuarlo, risiede nei numerosi e inderogabili impegni del vicesindaco in questo particolare periodo. Sarà pertanto nostra assoluta premura proporre delle date per il sopralluogo non appena il vicesindaco avrà un minimo di possibilità in più per fissare nuovi impegni rispetto a quelli istituzionali e amministrativi già da molto tempo fissati e non rimandabili“.
Contattato dalla redazione di Estense.com, il vicesindaco Alessandro Balboni ha ribadito la propria disponibilità a incontrare i cittadini, confermando i molteplici impegni della propria agenda. “Per me non c’è nessun problema a programmare il sopralluogo. Anzi, già durante i prossimi giorni, fisseremo la data“.
Intanto, il gruppo informale di cittadini contrari alla centrale ha fatto un accesso formale agli atti in Comune. E lo stesso ha fatto con Arpae. Diverse le richieste: dalla documentazione e deroghe concernenti i lavori di cantiere con emissione di inquinamento acustico a quella e relativa alla attività di controllo svolta dal Servizio Ambiente in relazione ai rumori emessi, numero di controlli effettuati e condizioni rilevate. Chiesta anche copia del progetto di mitigazione ambientale, così come approvato all’interno del procedimento di autorizzazione unica o eventualmente come redatto in accordo con gli Uffici Comunali prima dell’inizio dei lavori come previsto nelle prescrizioni impartite dal Settore Ambiente all’interno della autorizzazione unica. Infine, il gruppo chiede di acquisire anche la documentazione relativa ai controlli effettuati in ordine alla movimentazione del terreno, richieste di attività di bonifica o di deroghe alle condizioni previste nel progetto approvato.
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