Quattrocentomila euro. Sono quelli che – tramite una specifica convenzione – la ditta ApisFe1 Società Agricola Srl verserà al Comune di Ferrara per le opere di compensazione utili a mitigare gli impatti sull’ambiente e sul territorio prodotti dalla centrale biometano di via Ponte Assa, a Villanova.
Nello specifico, gli interventi saranno incentrati sulla mitigazione dell’inquinamento atmosferico e acustico, sul rimboschimento delle aree esistenti e sulla manutenzione e ristrutturazione del patrimonio comunale come parchi e giardini, tra cui la realizzazione e l’ampliamento di aree e spazi verdi a servizio della collettività. A ciò si aggiungono anche interventi sulla viabilità e sulla segnaletica, anche attraverso la realizzazione di opere che determinino una maggiore fluidità del traffico e ne riducano l’inquinamento, oltre che interventi improntati a implementare la promozione e l’organizzazione della mobilità sostenibile, tipo l’installazione di colonnine di ricarica dedicate a veicoli elettrici. Infine è prevista anche la progettazione e costituzione di comunità energetiche per la condivisione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Tutte misure che sono – in linea generale, come da prassi – contenute nelle linee guida per la realizzazione degli impianti biogas.
La delibera – pubblicata nei giorni scorsi – con cui vengono messi nero su bianco gli interventi previsti dall’accordo tra l’ApisFe1 e l’amministrazione comunale non ha lasciato soddisfatto il gruppo di cittadini che, da oltre due anni, si battono senza sosta per opporsi alla costruzione dell’impianto.
“Finalmente, con questa delibera, sia la ditta che il Comune – commentano – fanno qualcosa che fino a oggi non avevano mai fatto. Ammettono che ci saranno impatti sull’ambiente e sul territorio, ma purtroppo senza avere contezza e conoscenza del territorio a cui stanno proponendo queste misure di compensazione che non hanno niente a che fare con la nostra frazione perché sono poco realistiche. Producono gas e ci propongono di diventare innovativi rispetto alla elettricità tramite la creazione di comunità energetiche, parlano di aree e spazi verdi quando c’è solo un parco giochi per bambini e l’unica scuola è stata chiusa e inoltre hanno anche rifatto da poco l’illuminazione sull’incrocio che probabilmente sarà abbattuta per i lavori di realizzazione della rotatoria necessaria alla costruzione della centrale. Il tutto senza nessun coinvolgimento da parte nostra”.
“A ciò si aggiunge il fatto che ancora non sappiamo quando verrà trattato il vero permesso a costruire l’impianto” proseguono i cittadini. “Nonostante ciò – concludono – le decisioni prese in Consiglio Comunale e in Commissione dimostrano che il Comune può ancora avere spazi in questa situazione così complicata e, quindi, manifestare il vero interesse nei confronti dei suoi cittadini. Oggi la nostra preoccupazione è veramente tanta, soprattutto per il rischio che vengano ulteriormente sottovalutate le condizioni oggettive che stanno alla base delle criticità. Criticità che da sempre abbiamo cercato di portare al centro della discussione relativamente alla costruzione di questa centrale nella nostra frazione“.
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