Politica
15 Luglio 2025
La mozione sottoscritta dalla Civica Anselmo e da La Comune chiede più monitoraggio e maggiore prevenzione. Il vicesindaco: "Tra 2020 e 2024 circa 600 controlli su rete idrica"

Pfas, mozione approvata all’unanimità. Balboni: “Ferrara eccellenza a livello nazionale”

di Redazione | 3 min

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Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che chiede alla Regione Emilia-Romagna di avviare al più presto la discussione sulle quattro proposte di legge di iniziativa popolare su acqua, rifiuti, energia e consumo di suolo. La proposta, presentata da Anna Zonari (La Comune) e Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo), ha trovato un consenso trasversale in aula, sostenuta anche dal vicesindaco Alessandro Balboni

In un clima di rara convergenza politica, il Consiglio comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità una mozione per rafforzare il monitoraggio e la prevenzione della presenza di Pfas nelle acque potabili. La proposta, presentata dal consigliere Leonardo Fiorentini e sottoscritta da Fabio Anselmo, Anna Zonari e Arianna Poli, è stata sostenuta trasversalmente da tutti i gruppi consiliari, segno della crescente consapevolezza dei rischi legati a queste sostanze chimiche perenni, spesso definite “inquinanti eterni”.

Il documento è nato, come ha spiegato lo stesso Fiorentini, da “un’urgenza concreta di tutela della salute della nostra comunità” e punta a promuovere trasparenza, informazione capillare, controlli più frequenti (anche nelle scuole) e una presa di posizione netta del Parlamento e del Governo per “mettere al bando la produzione di Pfas con una legge chiara”. I Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) sono composti chimici usati in numerose applicazioni industriali e di consumo, dai tessuti impermeabili alle pentole antiaderenti, ma la loro persistenza nell’ambiente e la capacità di accumularsi nel corpo umano li rende particolarmente pericolosi. Numerosi studi li collegano a malattie gravi, come disturbi tiroidei, infertilità e tumori.

Il dibattito in aula è stato denso di riferimenti scientifici, ma anche di testimonianze storiche e civiche. La consigliera Zonari, de La Comune, ha ricordato come il recente rapporto di Greenpeace “Acque senza veleni” abbia evidenziato la diffusione sistemica dei Pfas in tutto il territorio nazionale, inclusi alcuni acquedotti. “Parliamo della qualità dell’acqua che beviamo ogni giorno, che diamo ai nostri figli. È un bene essenziale, anche se lo sottovalutiamo”, ha affermato la consigliera.

Ampio spazio nella discussione è stato dedicato al caso del Veneto, epicentro di uno dei peggiori disastri ambientali d’Europa, culminato lo scorso 26 giugno nella sentenza di condanna per 11 dirigenti dell’azienda chimica Miteni, per un totale di 141 anni di carcere. La mozione ferrarese si ispira esplicitamente a quella approvata dalla Regione Veneto dopo la condanna, definita da Luca Zaia “una battaglia di civiltà” e da Andrea Nardin “una giustizia parziale per un danno irreparabile”.

La consigliera dem, Anna Chiappini, ha ricostruito in dettaglio l’evoluzione del polo chimico di Trissino, da cui tutto ebbe origine nel 1965, e ha sottolineato come “la conoscenza scientifica su questi inquinanti sia recentissima”, ma oggi “non si può più far finta di non sapere”. Fondamentale, ha detto, è “una visione sistemica del problema” e l’introduzione di un quadro normativo che vada oltre lo status quo, per “definire cosa è davvero accettabile in termini di rischio”.

Il vicesindaco Balboni ha poi ricordato l’impegno già attivo sul territorio: “Tra il 2020 e il 2024 sono stati effettuati circa 600 controlli sulla rete idrica senza mai superare i limiti di legge”, ha affermato, ribadendo come Ferrara rappresenti un caso positivo a livello nazionale. Ha inoltre evidenziato l’impegno congiunto di Hera, Arpae e Cnr nello sviluppo di tecnologie avanzate, come l’impianto a grafene inaugurato a Pontelagoscuro nel 2024, pensato per la rimozione degli inquinanti emergenti.

Balboni ha quindi voluto rassicurare i cittadini: “Io stesso bevo acqua del rubinetto a casa. I dati finora raccolti sono rassicuranti, ma è giusto continuare a vigilare. La salute dei più fragili deve restare una priorità”.

La mozione è stata votata all’unanimità dopo un confronto serrato, ma costruttivo. Anche il consigliere Francesco Rendine (Civica Fabbri), pur sollevando perplessità su alcuni dettagli tecnici del testo (poi oggetto di un auto-emendamento chiarificatore) ha confermato il voto favorevole del suo gruppo. In dichiarazione di voto, il consigliere Francesco Levato (FI) ha sottolineato come “questo tema fosse già stato sollevato nella legislatura 2009-2014” e ha espresso soddisfazione per la maturata consapevolezza politica: “A distanza di 15 anni, c’è finalmente la sensibilità che allora mancava”.

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