Cronaca
10 Luglio 2025
Assolto perché il fatto non costituisce reato un 28enne finito alla sbarra per un rapporto sessuale non consenziente che avrebbe avuto con una 22enne conosciuta online

Lo accusa di violenza sessuale, ma lui nega. Il tribunale lo assolve

di Davide Soattin | 2 min

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Assolto perché il fatto non costituisce reato. Lo ha deciso ieri (mercoledì 9 luglio) mattina il collegio del tribunale di Ferrara – presidente Piera Tassoni con a latere i giudici Giuseppe Palasciano e Maria Rita Baldelli – per il 28enne italiano finito alla sbarra per violenza sessuale nei confronti di una ragazza 22enne di Senigallia, in provincia di Ancona, che sarebbe stata costretta da lui a subire – questa l’accusa iniziale – un rapporto sessuale senza però essere consenziente.

La vicenda era avvenuta a Ferrara, dove l’imputato abitava, tra il 1° e il 2 giugno 2021.

Stando all’ipotesi accusatoria contestata inizialmente, i due – dopo una prima conoscenza online avvenuta in una chat Telegram – avevano deciso di trascorrere una giornata insieme. Lui era andato a prenderla in stazione e l’aveva portata a casa. In quella circostanza, tra i due nacque una “attrazione” come l’aveva definita lei in aula, che poi sfociò in un primo rapporto sessuale consenziente, a cui ne seguì un secondo che – secondo il racconto fatto dalla giovane – non lo fu.

“Provai a scansarlo, spingendolo via e dicendogli basta. Ma lui era più robusto di me e avevo anche paura di come potesse reagire, magari diventando violento. Mi tenne così bloccata per i polsi e poi, mettendosi sopra di me, fece quello che fece mentre io rimasi ferma. Era compiaciuto” disse la ragazza in aula, sentita davanti ai giudici su quanto poi qualche giorno più tardi – il 7 giugno 2021 – aveva denunciato ai carabinieri, che avviarono le indagini a carico del 28enne.

Una versione però, quella della giovane, che in più di un passaggio differì da quella fornita dall’imputato che, in una delle precedenti udienze, oltre a raccontare che il loro incontro arrivava dopo mesi di messaggi social e videochiamate hard, a proposito delle accuse mosse nei suoi confronti, aveva detto di non aver “mai tenuto nessuno con la forza”, né di aver “mai obbligato” la ragazza “a fare qualcosa contro la propria volontà“. “Non aveva mai dato segnali che non fosse d’accordo o fosse a disagio per quello che stavamo facendo. Se me ne fossi accorto, mi sarei fermato subito” aveva poi aggiunto il 28enne.

E alla fine il collegio del tribunale gli ha dato ragione. Nonostante la richiesta di condanna a quattro anni – col riconoscimento delle attenuanti generiche – da parte della Procura di Ferrara, infatti, i giudici lo hanno assolto perché il fatto non costituisce il reato.

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