Cinque rinvii a giudizio e un patteggiamento. È quanto ha deciso oggi (lunedì 7 luglio) – al termine dell’udienza preliminare – il gup Silvia Marini del tribunale di Ferrara per i sei accusati – in concorso tra loro – di omicidio stradale per la morte del 15enne Marco Lelli Ricci, giovane promessa del basket originario di Granarolo, in provincia di Bologna, morto nella serata del 3 aprile 2022, mentre percorreva in automobile – insieme ai propri genitori – via Nuova, tra Renazzo e Pilastrello, all’interno del territorio comunale di Cento.
L’incidente, avvenuto intorno alle 21, vide l’automobile finire dentro a una voragine che era stata realizzata durante le operazioni di un cantiere.
A processo andranno quindi – come chiesto dalla Procura di Ferrara – il padre della giovane vittima, i due funzionari della Provincia di Ferrara e i due responsabili dell’azienda che stava operando nel cantiere. Tutti e cinque dovranno rispondere di quanto accaduto in quei tragici istanti, seppure con sfumature diverse.
Per esempio, al padre che era al volante dell’automobile (difeso dall’avvocato Vittorio Galassetti) viene contestata la velocità di marcia, dal momento che – stando alla consulenza cinematica effettuata – stava percorrendo quel tratto di strada con una velocità pari a 80 km/h, superiore il limite stabilito dei 50 km/h lungo quello via. Ai due funzionari della Provincia (avvocati Massimo Bissi e Luca Esposito) invece, proprietaria della strada ed ente appaltante, e ai due responsabili dell’azienda (avvocato Riccardo Caniato) che stava operando nel cantiere, viene contestata l’inosservanza delle norme relative alla sicurezza sul lavoro e la segnalazione del cantiere.
Aggravante, quella della violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, che il gup Silvia Marini ieri ha confermato, nonostante la richiesta avanzata nella precedente udienza dalle difese di Provincia e dell’azienda attiva nel cantiere di toglierla, modificando il capo di imputazione.
Accordato invece il patteggiamento a 1 anno e 8 mesi di condanna – con sospensione della patente di guida per due anni – la ragazza (avvocato Riccardo Ziosi) che era transitata nello stesso tratto di strada poche ore prima dell’incidente, finendo per urtare le transenne che erano state messe a protezione dello scavo, perdendo la targa del veicolo con cui poi i carabinieri, durante i successivi accertamenti effettuati, erano riusciti a risalire alla sua persona, individuandola. A lei la Procura di Ferrara contestava il mancato ripristino della recinzione che era stata precedentemente divelta.
Parte civile nel procedimento sono il padre – che è anche imputato – mamma e fratello di Marco Lelli Ricci, questi ultimi due assistiti dall’avvocato Dario Bolognesi.
Il processo arriverà a dibattimento il 14 ottobre davanti alla giudice Rosalba Cornacchia.
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