Cronaca
2 Luglio 2025
La Procura di Ferrara ha chiesto il processo per Giuseppe Tassi della Tassi Group e per Tariq Muhammad, legale rappresentante dell'azienda subappaltatrice. Chiesto un anno di condanna in abbreviato per Ahmed Zaidi, titolare della ditta sub subappaltatrice

Morì nel cantiere in Borgo Punta. Due richieste di rinvio a giudizio

di Davide Soattin | 2 min

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Due richieste di rinvio a giudizio e una di condanna con rito abbreviato. Sono quelle che la pm Isabella Cavallari della Procura di Ferrara ha avanzato ieri (martedì 1 luglio) mattina, durante l’udienza preliminare per l’incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo condominiale al civico 187 in via Borgo Punta.

Tre gli imputati, tutti accusati di omicidio colposo per il fatto avvenuto nella mattinata del 10 maggio 2022: Giuseppe Tassi, l’allora legale rappresentante dell’azienda Tassi Group e titolare del cantiere, Tariq Muhammad, legale rappresentante dell’azienda subappaltatrice, e Ahmed Zaidi, legale rappresentante dell’azienda sub subappaltatrice. È stata invece stralciata la posizione della Omnia Ponteggi, con gli atti che sono stati restituiti alla Procura dopo un difetto nella notifica di fine indagini.

Per Tassi e Muhammad, che hanno scelto di discutere l’udienza preliminare, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, mentre per Zaidi, che ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, la pm Cavallari ha chiesto la condanna a un anno.

Stando a una prima ricostruzione, l’operaio perse l’equilibrio e precipitò giù da un’impalcatura che stava smontando al quarto piano di una palazzina all’interno di un cantiere della ditta Tassi Group, facendo un volo di circa quindici metri.

Subito dopo l’accaduto, la Procura di Ferrara aveva disposto l’autopsia sul corpo del povero operaio, dipendente di una ditta di Baricella, in provincia di Bologna, dove lo stesso abitava, e furono sentite una serie di persone per provare a ricostruire la vicenda in ogni minimo dettaglio.

La lente degli inquirenti si concentrò soprattutto sulle misure di sicurezza adottate nel cantiere, messo sotto sequestro giudiziario dopo la tragedia. Nello specifico, delegando gli accertamenti ai tecnici dello Spisal dell’Ausl di Ferrara, intervenuto sul posto con la polizia di Stato, il focus degli uffici di via Mentessi si concentrò principalmente sul funzionamento e sul corretto utilizzo dell’imbracatura e della corda che avrebbero dovuto salvare la vita al 36enne in caso di caduta.

Il processo tornerà in aula il 25 novembre, quando il gup Andrea Migliorelli emetterà la propria sentenza.

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