È stata accolta la richiesta di messa alla prova avanzata dalla difesa di Luca Stradiotto, il 41enne broker assicurativo per cui la Procura di Ferrara ha emesso il decreto di citazione a giudizio con l’accusa di truffa nei confronti di clienti che all’epoca curava per conto delle Assicurazioni Generali, compagnia per cui non lavora più dal 2020.
La decisione del giudice Giuseppe Palasciano del tribunale di Ferrara è arrivata nella mattinata di lunedì 23 giugno.
Secondo l’accusa sostenuta dal pm Stefano Longhi, il sostituto procuratore che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza di Ferrara, Stradiotto avrebbe convinto i clienti a sottoscrivere polizze mai richieste o comunque di contenuto diverso da quello previsto. In questo modo – sempre secondo la ricostruzione avanzata dagli inquirenti – il professionista, oltre a guadagnare in provvigioni per la stipula dei relativi contratti, avrebbe tratto profitto anche dalle provvigioni che l’assicurazione garantiva per le alte performance di realizzazione degli obiettivi aziendali.
Era stata la stessa agenzia ad avvisare via pec i propri clienti, dopo i fatti evidenziati dall’Auditing della direzione generale della compagnia assicurativa, il cui servizio ispettivo era culminato nel 2020 con “la sospensione e poi all’allontanamento per giusta causa – precisava la stessa agenzia -, anticipato di poche ore dalle (ovvie) dimissioni volontarie del soggetto”. Alla luce di quei comportamenti l’organo di vigilanza del settore assicurativo, l’Ivass, sezione Intermediari Registro Unico Rui, aveva comminato a Stradiotto la sanzione della censura. E questo per irregolarità relative a “conclusione di polizze non conformi alle richieste ed esigenze dei contraenti” e “mancato rispetto delle regole di informativa precontrattuale“.
In tutto sono cinque le persone offese nel procedimento, assistite dagli avvocati Salvatore Mirabile e Marcello Vescovi, tra cui Giancarlo Bechicchi, agente generale dell’agenzia Generali di via Baluardi. Si sono tutte costituite parte civile insieme al Codacons che è assistito dall’avvocato Beatrice Capri.
La prossima udienza è fissata per il 13 ottobre. In quella data, il giudice Giuseppe Palasciano, non solo dovrà dare l’ok al programma per la messa alla prova stilato dall’Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna, ma dovrà anche esprimersi sugli accertamenti patrimoniali disposti sempre ieri (lunedì 23 giugno) mattina a carico dell’imputato per verificare che, quanto offerto come risarcimento alle parti civili, sia compatibile con la propria reale disponibilità economica oppure sia necessaria un’eventuale integrazione tramite un’apposita prescrizione negli obblighi della messa alla prova.
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