di Tommaso Piacentini
Avvicinare gli studenti alle tematiche del mondo del lavoro tramite il sindacato. Lunedì (16 giugno), presso la sede della Cgil di piazza Verdi, è stata presentata la data della restituzione finale del percorso che ha sperimentato la collaborazione tra la classe di antropologia culturale e della comunicazione dell’università di Ferrara del professore Giuseppe Scandurra e l’organismo sindacale, sulle cui attività gli studenti e le studentesse hanno fatto ricerca, producendo indagini etnografiche su casi di studio del territorio e traducendole in podcast o video.
Il 24 giugno alle ore 9, presso la sede sindacale, si terrà la restituzione dei lavori in quella che sarà una vera e propria commissione d’esame aperta al pubblico, in cui il professor Scandurra analizzerà e valuterà le ricerche degli oltre 50 allievi che hanno partecipato al progetto, insieme al professore Alessandro Raimondi e a due esponenti della Cgil, la dottoressa Elisa Veronesi e il dottore Marco Blanzieri.
Il professore del corso ha illustrato i motivi che lo hanno spinto a far approfondire agli studenti le tematiche del sindacato: “Ci sembrava giusto perché innanzitutto non abbiamo insegnamenti antropologici di nessun tipo, riguardo le scienze sociali, sul lavoro e secondo perché ci sembrava che anche il sindacato avesse bisogno di capire il motivo per cui studenti e studentesse abbiano idee alquanto confuse sul sindacato”.
Da questo presupposto ha preso il via il progetto di ricerca su undici casi-studio locali e non, tra i quali sono stati approfonditi lo strumento dello sciopero, il caso Berco, la situazione del petrolchimico e la sanità, un mezzo utile anche per lo stesso sindacato per rispondere alla domanda crescente di efficacia, validità e presa comunicativa dei propri canali di comunicazione: “È un momento importante anche per noi perché abbiamo bisogno di invertire gli schemi della comunicazione – ha dichiarato Marco Blanzieri, segretario generale di Fp Cgil Ferrara – : oggi la comunicazione sindacale fatta da sindacalisti è uno degli elementi portanti dell’organizzazione, però la possibilità di provare a rileggere con una chiave di lettura differente, cioè quella dei giovani, come vedono l’organizzazione sindacale, è stata una grande opportunità”.
Un’opportunità che è stata colta anche dagli stessi studenti del corso del professor Scandurra, che ne hanno individuato i valori combinati di apprendimento e di innovazione, come è emerso dalle parole di uno di essi, Andriy Sberlati: “Un percorso che ho trovato molto stimolante, perché dà uno sguardo nuovo sul mondo del lavoro dei sindacati. Parlando da giovane, c’è un po’ il timore di come approcciarsi al lavoro, quindi avere uno sguardo su cosa sia il sindacato, come si pone, quali sono le mosse in ambito lavorativo che compie, aiuta noi studenti”.
“Devo dire – ha aggiunto Sberlati – che il metodo del podcast, che è stato il più gettonato, è stato doppiamente utile: il dialogo che si crea con il podcast, con l’interazione e le interviste, è stato il quid in più che ci ha fatto capire il modo di porsi delle persone che non è solo lavorativo ma anche umano”.
Insomma, un’analisi a trecentosessanta gradi del mondo lavorativo quello promosso dal sindacato, un laboratorio che si è declinato come terreno pratico di studio dei processi comunicativi partendo dal quesito-stimolo dell’esigenza della Cgil di affrontare una rivoluzione nel proprio metodo comunicativo: “Il modello che è stato utilizzato nella realizzazione dell’attività didattica, di incontro e confronto, verrà riproposto anche sulla giornata del 24 – ha dichiarato Elisa Veronesi di Spi Cgil -. L’obiettivo di tutto il percorso è creare delle sinergie e rompere i perimetri, gli schemi comunicativi più tradizionali e provare a sperimentarci e a stare in campo in maniera diversa, toccando tematiche che attraversano la vita delle persone”.
“Agli studenti – ha sottolineato Veronesi – è stato consegnato un compito sfidante come futuri professionisti della comunicazione, quindi è stato chiesto loro di mettersi in gioco e all’organizzazione sindacale di mettersi a disposizione”. Uno scambio di idee e competenze che è risultato fruttuoso per entrambe le parti: “In questo confronto – ha concluso Veronesi – anche l’organizzazione sindacale dovrà accettare la sfida di mettersi in gioco nei confronti della realtà studentesca, cercando di cogliere dalle elaborazione dei ragazzi e delle ragazze tutti gli spunti per migliorare il proprio operato”.
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