Politica
7 Giugno 2025
Sul palco in piazza Trento Trieste per chiudere la campagna salgono Alessandro Genovesi (Cgil nazionale) e Leonardo Fiorentini, consigliere comunale e membro del comitato promotore

Referendum, “5 Sì contro la paura”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Lino Aldrovandi abbraccia la Ovest: “La Spal siete voi, andatene fieri”

“Un bacio a quelle due bandiere, un abbraccio a chi tutte le domeniche le sventola”. Così ha iniziato il suo intervento Lino Aldrovandi, padre di Federico, davanti alla Curva Ovest. Ed è stato un inizio che ha già detto tutto: perché dietro quelle parole non c’era solo la gratitudine verso una tifoseria, ma il riconoscimento profondo e sincero di una comunità che da vent’anni non ha mai smesso di ricordare, lottare, restare umana

Spal, Buriani (Pd): “Ora va cercata attivamente una soluzione”

Un question time, una commissione consiliare e una discussione in Consiglio Comunale. Sono le tre proposte operative che arrivano dal Partito Democratico di Ferrara per fronteggiare il disastro sportivo, economico e sociale della Spal di Joe Tacopina e Marcello Follano

Riforma giustizia. Balboni: “Maggiore credibilità del sistema”

Alberto Balboni, a proposito della necessità di una riforma della giustizia che separi le carriere di giudici e pubblici ministeri una volta per tutte, ne fa una questione di “coerenza del sistema, che acquisirebbe maggiore credibilità agli occhi di chi viene giudicato. Inoltre, con l’estrazione a sorte dei membri del Csm smantelleremmo la degenerazione correntizia che oggi imperversa”

“Per la prima volta abbiamo finalmente potuto parlare con le persone una lingua diversa da quella a cui siamo stati costretti negli ultimi trent’anni”. Esordisce così Leonardo Fiorentini, consigliere comunale per la Civica Anselmo e tra i promotori del quesito sulla cittadinanza che si andrà a votare l’8 e il 9 giugno.

Accanto a lui Alessandro Genovesi, responsabile della contrattazione inclusiva appalti lavoro nero della Cgil Nazionale che ringrazia i tanti “lavoratori, delegati, funzionari e anche l’espressione della società civile, laici cattolici” per il grande impegno profuso nel raggiungere “un primo risultato”.

Si alternano sul palco allestito in piazza Trento Trieste, palco sul quale sono salite solo le voci del sì in queste ultime settimane di campagna. “Finalmente – dice Fiorentini – abbiamo parlato di sicurezza con le parole che ci appartengono. Abbiamo parlato di diritti e di speranza, di tutele e di sogni, di garanzie e di futuro”.

“Perché – prosegue – per troppi anni siamo stati soggiogati da una deriva securitaria che ha appiattito il dibattito pubblico sulla risposta alla paura. Una paura a volte reale, ma spesso creata ad arte in una delle società più sicure della storia di questa parte di mondo. Una paura che è funzionale a una concezione autoritaria del potere che il Governo della destra, di Giorgia Meloni di Matteo Salvini e del senatore Alberto Balboni ha da poco plasticamente rappresentato, esautorando il parlamento e approvando – a colpi di fiducia – l’ennesimo decreto sicurezza”.

Per Genovesi oggi “si sta tornando a parlare finalmente dei temi del lavoro, della qualità del lavoro, della salute, della sicurezza e ovviamente dell’inclusione”. “Di dare – aggiunge – la cittadinanza a chi da anni sta portando avanti le nostre fabbriche e si fa carico della cura dei nostri genitori e dei nostri figli”.

Ovviamente però non è sufficiente “il risultato di avere inciso nell’agenda politica”. I promotori del sì vogliono “un ultimo grande sforzo per portare a votare la maggioranza degli italiani” perché pensano che in questo si dia “concretamente a più di 10 milioni di lavoratori delle tutele che oggi non hanno”.

Genovesi parla dei “tre milioni e mezzo di lavoratori assunti dopo il 2015 che non hanno il diritto, in caso di licenziamento ingiusto illegittimo, di a tornare al posto di lavoro”. “Stiamo parlando – prosegue – di tre milioni di lavoratori a termine che spesso vengono ricattati: se non fai questo lavoro non ti confermo il contratto o se non fai quest’ora di straordinario non sali su quell’impalcatura non ti rinnovo il contratto”.

Vogliono “portare a casa la responsabilità in solido per gli appalti”. “Solo nel ferrarese – dice – ci sono stati, oltre a 9 drammatici morti l’altr’anno, più di 4000 infortuni gravi di cui circa trecento, anche invalidanti”. Voglino dire che da dopo il voto un’azienda appaltatrice è “responsabile del fatto che i furgoni usati sono a norma, i muletti sono a norma”, che i “lavoratori hanno ricevuto la formazione per calarsi in quel silos o lavorare su quel macchinario in fabbrica”.

Se l’impresa che appalta diventa responsabile “sceglierò le imprese più serie, son farò il massimo ribasso” e “mi farò carico del fatto che i macchinari siano buoni, la formazione sia stata fatta”.

“Noi pensiamo – conclude – che l’8 e il 9 giugno si possa e si debba andare a votare, votare sì, perché in realtà stiamo mettendo al servizio del Paese un’altra idea di lavoro e un’altra idea di fare impresa. Di farla sulla qualità, investendo in innovazione e magari facilitando così anche la reindustrializzazione. Industrializzazione che è un grande tema per il ferrarese”.

Fiorentini nel suo discorso ricorda invece le parole del vescovo Perego: “Votare il referendum sulla cittadinanza è un atto d’amore alle nostre città”.

Ricorda i ragazzi e le ragazze che non sono potuti “andare in gita con i compagni perché il visto non è arrivato in tempo, di chi ha passato l’infanzia a fare la fila all’ufficio della Questura, di chi non ha potuto fare l’Erasmus o ha dovuto rinunciare ad una carriera lavorativa perché richiedeva la cittadinanza”.

Ricorda i 156mila connazionali che “hanno deciso di emigrare per cercare quella speranza che non trovano più in Italia, più del doppio degli immigrati che sono entrati sbarcando sulle nostre coste”.

“Quello di domenica 8 e lunedì 9 giugno – conclude – è un voto che può cambiare questa Italia. Un voto contro la paura, contro la deriva autoritaria, per dare al nostro paese la speranza di un futuro migliore”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com