Politica
31 Maggio 2025
Nel 2019 erano il 32%, oggi il 43%, ma Fabbri dice: "Per troppo tempo i cittadini ferraresi sono stati messi in secondo piano"

Continua il paradosso degli alloggi popolari. Più stranieri rispetto all’ultimo mandato Tagliani

di Redazione | 3 min

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Se la trentaquattresima graduatoria di assegnazione delle case popolari aveva il sapore del paradosso non è da meno la trentacinquesima. Nelle prime 100 posizioni assegnate, dicono i dati divulgati dal Comune di Ferrara, troviamo il 75% di italiani, il 55% di famiglie composte da anziani e il 12% di nuclei formati da giovani coppie con anche il 42% delle famiglie che vede al proprio interno una persona con disabilità e il 34% che presenta situazioni di fragilità.

Numeri che fanno dire al sindaco Alan Fabbri: “Per troppo tempo i cittadini ferraresi sono stati messi in secondo piano per scelte ideologiche che hanno creato una frattura sociale, a discapito dei residenti storici e nonostante i bisogni reali”.

Se si vanno a vedere però i numeri complessivi, divulgati sempre dal Comune di Ferrara, risulta una fotografia, verrebbe da dire paradossalmente, diversa. Nel complesso, le domande di ammissione nella nuova graduatoria sono state 1120, di cui 922 ammesse. Tra queste, 538 appartengono a nuclei italiani, il 58% del totale, con il restante 42% a nuclei di origine straniera. Tra gli ammessi ci sono inoltre 559 famiglie, 263 single under 65, 106 nuclei fragili, 166 persone con disabilità e 100 famiglie formate da anziani.

Si tratta di un dato leggermente in crescita rispetto a quello della 34^ graduatoria quando agli italiani andò il 57% degli alloggi e quindi agli stranieri il restante 43%. Anche in questo caso si tratta di una percentuale paradossalmente superiore rispetto al passato. In particolare al passato precedente al governo leghista.

Nel Bilancio di sostenibilità di Acer Ferrara 2018\2019 – cliccare qui per la verifica – si legge infatti che il peso degli stranieri (va detto, a livello provinciale e non comunale, anche se il numero di alloggi nella città capoluogo fa la parte del leone) era del 39,57% nel 2017 (il 29,41% considerando i soli cittadini extra Ue), del 30,56% nel 2018 (il 27,77% considerando i soli extra Ue) e al 32,62% nel 2019 (il 26, 74% di soli extra Ue).

Numeri alla mano dunque, da quando la giunta Fabbri è al governo della città, gli alloggi popolari assegnati a cittadini stranieri è maggiore rispetto a quelli assegnati durante l’amministrazione Tagliani.

“La nuova graduatoria – dichiara il sindaco di Ferrara Alan Fabbri – rispecchia pienamente la linea impostata nel precedente mandato e che continueremo a seguire con determinazione e coerenza. Ciò che emerge, con chiarezza, è che la volontà di riportare in questa città i principi di equità sociale a beneficio delle categorie più vulnerabili sta dando i propri frutti. Anche in questa graduatoria è evidente l’attenzione alle persone più svantaggiate”.

“Questi numeri – dice invece l’assessore comunale alle Politiche Abitative Cristina Coletti – confermano che i criteri di assegnazione introdotti nel primo mandato del sindaco Fabbri sono efficaci per dare risposta ai bisogni più urgenti espressi dalla cittadinanza. Dopo tanti anni siamo riusciti a restituire dignità ai cittadini che hanno contribuito a generare il welfare di questa città e stiamo riconsegnando fiducia ai giovani che intendono mettere su famiglia, che non devono più convivere con lo sconforto di non riuscirci a causa di costi ritenuti inaffrontabili. Nella nuova graduatoria, infatti, nelle prime 100 posizioni ci sono il 12% di giovani coppie. Questa è una testimonianza concreta di attenzione a tutto tondo”.

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