Dal liceo uno striscione contro il massacro a Gaza
Uno striscione contro il massacro in atto sulla Striscia è stato esposto questa mattina al termine delle lezioni da alcuni studenti del liceo Ariosto di Ferrara
Uno striscione contro il massacro in atto sulla Striscia è stato esposto questa mattina al termine delle lezioni da alcuni studenti del liceo Ariosto di Ferrara
"A due settimane dal 30 maggio, data prevista per lo sfratto dalla nostra sede in via Kennedy 24, non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta alla richiesta di proroga fino al 30 settembre, inviata tramite pec il 28 aprile"
"Morirai in un incidente d'auto", "Farai la fine di un pollo", "Quando tornerò in Italia te ne accorgerai". Sono solo alcune delle minacce di morte che - da settimane - il 40enne avvocato ferrarese Enrico Segala sta ricevendo da un cliente di nazionalità nigeriana di 39 anni, espulso lo scorso marzo dal territorio nazionale
La vicenda avvenuta presso l’Istituto Superiore “Bassi Burgatti” di Cento, diventata caso nazionale dopo la denuncia del Senatore Alberto Balboni (Fratelli d’Italia), impone una riflessione seria sul pericoloso riaffiorare di simboli e retoriche neofasciste tra le nuove generazioni
Ore di apprensione per la scomparsa a Cento di El Azyzy Youssef, 33enne nato in Marocco di cui non si hanno più notizie dallo scorso 7 maggio
Cento. Non si placano le polemiche sulla vicenda scoppiata all’Istituto “Bassi Burgatti” di Cento con la richiesta del senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni al ministro dell’istruzione Valditara di un’ispezione nella scuola per i ripetuti cori inneggianti al fascismo in classe. Una vicenda che potrebbe anche finire in tribunale vista la volontà annunciata del senatore di voler querelare il sindaco di Cento Edoardo Accorsi per “diffamazione a mezzo stampa”. Il sindaco, dal canto suo, dice di “non aver nulla da aggiungere ne da temere”.
Accorsi, sostiene Balboni, “in una dichiarazione pubblicata in data odierna (14 maggio, ndr) si esprime in modo gravemente lesivo della mia reputazione, affermando che avrei travisato deliberatamente i fatti al fine di attaccare ‘apertamente un insegnante per aver preso provvedimenti disciplinari verso chi inneggia Hitler e i forni crematori'”.
Balboni sostiene che questa sia “una falsità madornale” anche perché quando ha depositato l’interrogazione non era “a conoscenza, né potevo esserlo perché non ancora resa pubblica dalla preside, della nota disciplinare inflitta alla classe”.
Una nota inflitta “per fatti che per primo sono a deprecare ma che tuttavia nulla hanno a che vedere con l’episodio da me stigmatizzato, cioè il grave atto di bullismo politico ex cathedra contro uno studente modello, come ho già spiegato“.
Balboni parla dunque di un’affermazione “gravissima” alla quale Accorsi “dovrà rispondere avanti l’Autorità Giudiziaria”.
“Accolgo con favore le parole del senatore Balboni – dice Accorsi – che condanna con chiarezza ogni gesto che inneggi al fascismo, a Hitler o ai forni crematori. Mi fa piacere che lo stesso senatore abbia finalmente ammesso che prima di andare sui giornali non si fosse sincerato di quanto realmente accaduto all’interno della classe”.
“Chi come me – prosegue – facendo l’amministratore è tutti i giorni a contatto con la comunità sa bene che ci troviamo di fronte a un periodo complesso, che richiede attenzione e responsabilità, soprattutto quando parliamo di giovani e scuola. Dentro le nostre scuole, docenti e dirigenti sono spesso lasciati soli nel fronteggiare fenomeni sempre più difficili da gestire, anche per l’ormai evidente fragilità che spesso colpisce anche le nuove generazioni. Se da questa vicenda potrà emergere un’attenzione maggiore da parte del Ministero dell’Istruzione nei confronti del contesto scolastico locale, sarà un passo positivo”.
“Il ruolo di un sindaco – conclude – è di stare con lealtà e correttezza sempre dalla parte della propria città e dei fatti. Se il Senatore riterrà di procedere, mi difenderò nelle sedi opportune, come è giusto che sia, avendo piena fiducia nelle istituzioni e nella giustizia”.
Nel comunicare la querela Balboni annuncia anche di aver deciso di chiedere al Ministro dell’Istruzione che disponga un’ispezione per accertare la sussistenza e la diffusione di comportamenti indisciplinati all’interno dell’istituto e soprattutto l’identità degli studenti che inneggiano al Duce, a Hitler o ai forni crematori, fatto gravissimo e inaccettabile tanto più che da quanto mi è stato riferito pare non sia la prima volta che avviene”.
Una decisione che arriva sulla scia di quanto gli è stato comunicato da alcuni genitori di studenti dell’Istituto che lo hanno contattato raccontando di “una situazione molto preoccupante al suo interno a causa di continui e ripetuti atti simili a quelli oggi giunti alla ribalta solo in seguito alla mia interrogazione”.
Balboni conclude sottolineando come ritenga “indispensabile” l’indagine “per circoscrivere e porre rimedio a quanto emerso in questi giorni e che potrebbe rappresentare solo la punta dell’iceberg”.
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