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L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
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di Tommaso Piacentini
Anomalie, forte propensione alla spesa, debito e aumento delle entrate una-tantum. Questi sono i principali elementi di critica che sono stati segnalati dalle opposizioni a seguito dell’esposizione del rendiconto di gestione 2024 da parte dell’assessore Fornasini nel Consiglio Comunale di ieri (lunedì 28 aprile).
La prima ad intervenire è stata la consigliera Anna Zonari (La Comune di Ferrara), la quale, oltre ad aver sottolineato la richiesta – non ascoltata – di “calendarizzare almeno un paio di commissioni” data la “non facile e immediata comprensione” dell’argomento, ha voluto mettere in evidenza le anomalie del rendiconto, nonostante fosse stato presentato “con i pareri di regolarità tecnica e contabile”.
“Qualche piccola anomalia viene segnalata dall’organo di revisione – ha sottolineato Zonari -, ad esempio il Comune rientra limitatamente al trasporto scolastico con disabilità tra quelli inadempienti alle normative in vigore”, così come “i revisori invitano l’Ente ad attivarsi nei confronti della software house che ha fornito il nuovo gestionale dei servizi finanziari, in modo che vengano superate le criticità emerse in fase di estrazione dati e produzione delle conseguenti tabelle”.
Ai valori quantitativamente positivi sottolineati dall’intervento di Fornasini, la consigliera ha voluto evidenziare la necessità di prendere in considerazione quelli legati all’aspetto qualitativo, esaminando “il rendiconto non di un solo anno” ma comparando “più esercizi, per capire il trend e il dato tendenziale a medio lungo termine”.
“È adottando questa chiave di lettura del rendiconto che ci accorgiamo che ci sono dati e numeri che necessiterebbero di una riflessione e di approfondimenti” ha dichiarato Zonari, che ha poi proseguito evidenziando le criticità del rendiconto, in primis quello degli utili: “Ci è stato detto che il rendiconto 2024 si è chiuso con un utile di 2,7 milioni di euro a fronte di una perdita di 2,8 di euro del 2023; ma anche nel 2024 l’anno si sarebbe chiuso in perdita se non ci fossero stati proventi straordinari per 3,7milioni (proventi straordinari e quindi per loro natura non prevedibili e difficilmente ripetibili), oltre a maggiori proventi dalle società partecipate e controllate per 3,8 milioni contro gli 1,6 milioni del 2023″.
Un dato che è stato sottolineato anche dai consiglieri Massimo Buriani e Davide Nanni (Pd): il primo ha evidenziato come l’aumento delle entrate derivi “in buona parte da entrate in conto capitale, soprattutto da Pnrr, oltre a contributi ministeriali e regionali e ad entrate tributarie ed extra tributarie in buona parte una-tantum, non ripetibili quindi in esercizi successivi”. Anche Nanni ha posto l’accento sulle entrate derivanti dai fondi europei, definiti “un paracadute che si chiuderà nel 2026“, senza il quale “sarà molto più complicato far quadrare questo importante aumento di spesa corrente e per investimenti senza indebitare oltremodo l’Ente”.
Un altro elemento negativo, sottolineato dalla consigliera Zonari, è quello del debito pubblico: “Ci è sempre stato detto in questi anni che il debito del Comune è in diminuzione. In realtà il debito complessivo a medio-lungo termine è in crescita dai 71milione del 2023 ai 74 del 2024”. Un dato che è stato confermato anche da Nanni: “La forte propensione che questa amministrazione ha di spendere risorse pubbliche, anche andando oltre le normali capacità di entrata dell’Ente, è confermata dall’incremento costante del debito pubblico negli ultimi anni: da 68,9 milioni nel 2022 è salito a quota 74 milioni nel 2024″.
Punti interrogativi sono stati sollevati anche in merito alla verifica degli equilibri: mentre Zonari sostiene che “non dovrebbe essere sminuito il significato del parametro w3” sull’equilibrio complessivo in quanto “fornisce una visione globale della sostenibilità finanziaria del Comune”, il consigliere Nanni ha posto l’accento su quello ritenuto il più importante dall’assessore Fornasini, ovvero il risultato di competenza, il cosiddetto w1: quei 12 milioni e 656mila euro sono “una
somma data dal saldo complessivo di entrate e uscite, compresi gli utilizzi di avanzo di amministrazione e i fondi pluriennali vincolati”. “Sono questi ultimi – ha dichiarato Nanni – a tenere in ordine i conti anche se nel prospetto della relazione inviata dai revisori possiamo notare come sia il “saldo gestione di competenza” (accertamenti – impegni 2024), sia il “saldo Fpv” (entrata-uscita) siano negativi, registrando rispettivamente le somme di euro 158.946,86 e 1.387.855,08″. “Sono indicatori – ha proseguito il dem – da non sottovalutare perché segnalano una forte propensione alla spesa del nostro Comune, dovuta principalmente a un incremento costante dei costi per acquisto beni e servizi”.
Dubbi sono giunti da Zonari anche per quanto riguarda i residui: “L’elevato importo dei residui e la loro gestione crea incertezze. Per fare degli esempi per i residui attivi il totale delle somme accertate – quindi contabilizzate – ammontano a 231milioni di euro e le riscossioni – cioè gli incassi – a 161 con una percentuale di realizzazione di questi crediti che non arriva al 70%”. “Ed ancora – ha proseguito la consigliera -, nella tabella di “anzianità dei residui attivi” sono evidenziati residui attivi per circa 8,7 milioni per il 2019 e anni precedenti, mentre sono di circa 4 milioni nel 2021 e nel 2022, ed arrivano a 70,6 milioni nel 2024. Più di 70 milioni di crediti maturati e non incassati nel 2024″. “Ci chiediamo – ha concluso Zonari – se è credibile la loro esigibilità e la loro possibilità di riscossione” in quanto “non sappiamo quali sono le politiche del Comune sui residui”.
“Ringrazio i consiglieri che sono intervenuti” ha infine dichiarato l’assessore Fornasini prima di lanciare una stoccata: “Ci sta che l’opposizione voti contro questo rendiconto, mi sarei preoccupato e avrei cominciato a pensare di aver fatto scelte sbagliate se l’opposizione lo avesse accolto favorevolmente”. Una provocazione a cui ha risposto Fabio Anselmo: “Questo modo di approcciare l’opposizione non va bene, perché significa avere un pregiudizio di carattere ideologico. Questa non è democrazia e non è apertura verso l’opposizione”.
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