Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
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Passa anche da Ferrara il digiuno a staffetta contro il Decreto Sicurezza. A partecipare i consiglieri di Coalizione Civica eletti nella lista Anselmo Sindaco Arianna Poli e Leonardo Fiorentini
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Non ci sarà nessuna commissione consiliare – almeno per ora – per analizzare la situazione societaria della Spal. Lo ha deciso – con diciassette voti contrari, sette favorevoli e tre astenuti – il Consiglio Comunale, bocciando l’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale Massimo Buriani, capogruppo del Partito Democratico.
A giustificare il respingimento della proposta è stato il consigliere Luca Caprini della lista civica Fabbri. “La Spal – ha esordito – è nel cuore della città di Ferrara. È parte della storia, dell’identità collettiva e del tessuto emotivo sociale, ma non può trasformarsi in un automatismo che giustifica ogni tipo di azione consiliare. È doveroso ribadire che questa non è la sede più opportuna per affrontare temi che riguardano la gestione interna di una società privata. L’assessore Francesco Carità è sempre in contatto con la società e i tifosi. È persona attiva con interlocuzioni costanti con tutti gli attori“.
Il consigliere di maggioranza quindi – pur riconoscendo che “la preoccupazione della città è nota e condivisa” – ha sottolineato che il rischio sarebbe quello di trasformare un’eventuale commissione consiliare in “una passerella politica senza efficacia operativa”. “L’amministrazione comunale non ha mai fatto un passo indietro, ma non ci sono i presupposti per accogliere questa richiesta. Come maggioranza non possiamo sostituirci alla proprietà e agli organi competenti” ha chiuso, respingendo la richiesta del consigliere dem Massimo Buriani, intervenuto poco prima.
“C’è grande preoccupazione per l’esito dell’anno sportivo e per le prospettive societarie perché c’è seriamente il rischio di precipitare tra i dilettanti” ha spiegato il consigliere di minoranza, ponendo il focus l’accento su “mancanza di comunicazione e assenza della proprietà, che per molti mesi ha interrotto ogni rapporto con la tifoseria”. “Da qualche parte qualche errore è stato compiuto, soprattutto se ci si sofferma sullo scarto tra investimenti fatti e i risultati sono ottenuti” ha aggiunto, chiedendo quale sarà il futuro di settore giovanile e femminile “che potrebbe andare disperso in caso di retrocessione, senza dimenticare i dipendenti della società, che potrebbero vedere il loro posto di lavoro a rischio”.
“I momenti di crisi – ha ricordato Buriani – la Spal li ha sempre vissuti negli anni scorsi, ma c’è sempre stato un interessamento attivo da parte delle amministrazioni comunali. Auspichiamo quindi che ci sia un interessamento attivo anche da parte del sindaco Fabbri e dell’amministrazione per esplorare, se esistono, alternative a questa proprietà. Non si vuole ovviamente forzare la mano alla società, ma chiediamo di poter organizzare audizioni su alcuni dei dati più evidenti come bilanci, scelte e società per avere contezza sul futuro del club cittadino”.
È intervenuto – “da non tifoso” – anche Leonardo Fiorentini della lista civica Anselmo: “Sono molto preoccupato per la gestione della società, che non è solo una società di diritto privato. Ma è anche una società che è concessionaria gratuitamente di un impianto comunale. Questo Consiglio Comunale ha investito decine di migliaia di euro di tutti i cittadini per permettere alla società di diritto privato di partecipare alla Serie B e alla Serie A. E lo ha fatto sempre con piacere”.
“Penso quindi sia giusto che questa amministrazione si impegni nel capire cosa voglia fare oggi la proprietà della Spal” ha detto. “Tutti ci auguriamo che il prossimo anno a Ferrara si possa disputare ancora un campionato di calcio professionistico, ma è evidente a tutti che qualcuno deve fare delle scelte” ha evidenziato, prima di chiudere ribadendo la necessità di un intervento attivo della giunta: “Capisco sia bello accogliere il grande investitore americano, però poi bisogna anche seguirlo quando sparisce per mesi”.
A tranquillizzare la piazza – almeno a parole – è l’assessore Francesco Carità che, ritenendo uno “strumento sbagliato” la convocazione di una commissione consiliare, ha confermato l’attenzione e l’impegno della giunta (sindaco Fabbri compreso) per controllare la situazione attraverso “plurimi incontri già avuti sia con la società che con la tifoseria“.
Contraria alla proposta del Pd anche la consigliera Marzia Marchi del Movimento Cinque Stelle. “Credo che non attenga ai compiti del Consiglio Comunale” ha affermato, prima di attaccare: “Non è vero che tutta la comunità si riconosce tifosa della Spal. Ci sono persone come me a cui non interessa nulla. Quindi credo che la Spal non si possa decretare patrimonio della città di Ferrara“. La consigliera pentastellata non ha mai nascosto la propria contrarietà ai soldi spesi e ai lavori per riammodernare lo stadio, arrivando – nel 2016 – anche a incatenarsi a uno degli alberi che furono abbattuti per permettere l’adeguamento alle normative di sicurezza dell’impianto cittadino per il campionato di Serie B. “C’è stato un investimento sfrenato” ha aggiunto a questo proposito, chiedendo che il rettangolo verde di corso Piave venga in futuro utilizzato “per concerti e altre manifestazioni, ma soprattutto per dare corpo alla vera squadra emergente che è quella della Spal Femminile”.
“Di società in Serie C che stanno saltando – è la chiosa di Davide Nanni, consigliere Pd – ce ne sono tante. Abbiamo il dovere morale e politico di tutelare quel bene che è la Spal. Serve un atto di umiltà e chiarezza da parte della società e di amore e interesse da parte di chi amministra. Continueremo a chiedere che questa commissione consiliare, questo incontro, venga fissato”.
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