Politica
27 Aprile 2025
Il vicesindaco e presidente provinciale di Fratelli d’Italia infastidito dai cartelli contro la premier Meloni

Anche Balboni attacca il corteo del 25 Aprile: “Una deriva verbale inaccettabile”

di Redazione | 2 min

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“A nome di Fratelli d’Italia, esprimo profonda preoccupazione per quanto accaduto durante il corteo del 25 Aprile organizzato dai centri sociali ferraresi”. A prendersela con il corteo pacifico del 25 Aprile, dopo Mauro Malaguti, è Alessandro Balboni: “Una giornata che dovrebbe essere dedicata all’unità nazionale, alla memoria condivisa e al rispetto per la democrazia, è stata invece trasformata in un’occasione di divisione e strumentalizzazione politica”.

Secondo Balboni “sfilare sotto bandiere e simboli che nulla hanno a che vedere con la Liberazione dal nazifascismo tradisce il senso stesso della ricorrenza. Il corteo di venerdì pareva orientato non a ricordare la Resistenza, ma a piegare una delle pagine più importanti della nostra storia a fini ideologici”.

Ancor più grave secondo l’esponente di FdI “è stata l’esposizione di cartelli e slogan contro la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, definita perfino “assassina”. Una deriva verbale inaccettabile, che supera ogni limite del confronto civile e che richiama alla memoria le offese rivolte recentemente al sindaco Alan Fabbri. Tali accuse, infondate e violente, offendono la memoria di chi ha combattuto per la libertà e la democrazia”.

Balboni poi se la prende anche con il ‘Che’: “Non meno paradossale è stato assistere alla sfilata di bandiere con il volto di Che Guevara accanto a simboli della comunità Lgbt. È noto, infatti, che il rivoluzionario promosse a Cuba tribunali sommari che perseguitarono, imprigionarono e condannarono a morte gli omosessuali, oltre ai dissidenti”. In realtà, a parte affermazioni di esuli cubani e siti reazionari che non citano fonti o rimandano a pagine inesistenti, non c’è prova che nei tribunali rivoluzionaria di La Cabana riservati ai civili furono comminate pene capitali.

“Aldilà dei gravi fatti locali – continua il vicesindaco guardando fuori Ferrara – abbiamo assistito a scene simili o peggiori in molte città italiane, con una escalation di violenze e fatti gravi. Cito le aggressioni contro i rappresentanti della Brigata Ebraica, il tentativo degli antagonisti di buttare fuori dal corteo i rappresentanti del Pd, persino l’ex brigatista rosso Paolo Ferrari salito sul carro della sfilata: tutti fatti avvenuti ieri a Milano”.

“Come ha detto il Premier (sic) Meloni – conclude -, il 25 aprile deve diventare un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

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