La procura procede per duplice tentato omicidio contro Sergio Borea. Il 64enne, che alle 16.30 di venerdì 25 aprile ha ferito con una fiocina i suoi parenti acquisiti, e vicini di casa, Lauro Collini, architetto di 69 anni da poco in pensione, e Graziana Arlotti, si trova ora nel carcere dell’Arginone.
La pm Ombretta Volta, titolare del fascicolo, non ha potuto svolgere l’interrogatorio dopo il fermo dell’uomo, rintracciato dai Carabinieri il giorno stesso in via Navarra a Malborghetto di Boara.
Dopo il fatto di via Copparo l’uomo si era fatto accompagnare in macchina dal figlio al centro commerciale Le Mura. Qui era sceso dall’auto e, mentre il figlio tornava a casa per barricarsi dentro all’arrivo dei carabinieri, ha vagato da solo fino alla frazione. Qui aveva ingerito una dose robusta di psicofarmaci per tentare un gesto estremo.
Una volta rintracciato dai militari, era stato affidato alle cure degli specialisti del 118 che lo hanno ricoverato – non in pericolo di vita – all’ospedale di Cona, piantonato dai militari. Fino a ieri mattina (sabato 26), quando gli uomini dell’Arma lo hanno portato in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Borea era uscito da poco dagli arresti domiciliari, ai quali era stato sottoposto per una condanna rimediata per essersi inventato un testamento olografo scritto, a suo dire, da una anziana che gli aveva lasciato in eredità un appartamento, poi venduto dal 64enne a un ignaro acquirente per intascarsi i soldi.
Qualche anno prima era stato condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per circonvenzione di incapace proprio ai danni della stessa anziana: in poco tempo le aveva prosciugato i risparmi di una vita, circa 280mila euro.
Lo scorso marzo era deceduta la moglie, cugina di Collini, dopo una lunga malattia. Anche questi fatti forse hanno contribuito a fomentare l’acredine già esistente nei confronti della coppia.
Una coppia che tutto si aspettava tranne quello che è successo venerdì pomeriggio. Borea è entrato in casa armato di un fucile sa sub. Ha scagliato un primo dardo contro la donna, ferendola alla guancia. Un secondo ha colpito in pieno ventre il marito.
All’arrivo dei soccorsi i vigili del fuoco – su consiglio del medico del 118 – hanno dovuto recidere la fiocina che è rimasta conficcata nell’uomo fino al ricovero all’ospedale Maggiore di Bologna, dove lo ha trasportato l’elisoccorso.
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