Attualità
24 Aprile 2025
La segretaria regionale Flc Cgil Monica Ottavini comunica i numeri a seguito dell'incontro con l'Ufficio scolastico, -191 in Emilia Romagna e -10 a Ferrara

Taglio insegnanti. “In discussione il diritto allo studio”

di Redazione | 3 min

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Caleranno di 191 unità, 10 a Ferrara, i posti per insegnanti in tutta la Regione Emilia Romagna nel prossimo anno scolastico 2025/2026. A denunciarlo è Monica Ottavini, segretaria della Flc Cgil ER, che ha partecipato all’incontro tra le Organizzazioni sindacali e l’Ufficio scolastico sull’organico dei docenti. Una conseguenza a quanto previsto nella legge di Bilancio 2025 che “taglia complessivamente 5660 posti”.

“Un taglio importante – dice Ottavini – che continua a mettere in discussione il diritto allo studio delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi di questa regione e la qualità del sistema d’istruzione e del tempo scuola. Un taglio che porterà all’aumento degli alunni per classe, anche alunni con disabilità, oltre il limite della legge”.

In Emilia Romagna, secondo i dati riportati dalla Cgil, gli insegnati saranno 54.968 comprensivi di quelli di sostegno e di potenziamento. I primi, quelli di sostegno, vedranno incrementare di 140 unità il loro organico, a fronte di un continuo aumento degli studenti con disabilità.

Si tratta, prosegue Ottavini, di “tagli che metteranno davvero in discussione la possibilità di governare l’avvio del prossimo anno scolastico, come già con preoccupazione, ci viene segnalato dalle scuole”.

Ottavini e la Cgil ritengono che, nonostante la riduzione di circa 6000 studenti, l’1,2% del totale, “questa non può e non deve essere la cifra su cui si affermano i tagli ma, al contrario, l’occasione per attivare un altro tipo di scelta”.

La scelta di “ridurre gli alunni per classe, aumentare il numero delle classi avendo una cura particolare per le aree interne e di montagna e l’attenzione verso la dispersione scolastica”.

Una cosa però Ottavini ritiene certa: “Sarà impossibile soddisfare le richieste di allungamento del tempo scuola delle famiglie oppure optare per interventi di sdoppiamento di classi”.

Questo però “non è l’obiettivo di chi ci governa: la scuola dell’Emilia Romagna paga un prezzo molto alto e continua nel lento declino verso un impoverimento del servizio pubblico statale. E questo le famiglie dovrebbero saperlo”.

Governo che invece “continua a scegliere di ridurre il perimetro pubblico del sistema di istruzione pubblico statale anche con operazioni che riguardano il dimensionamento della rete scolastica che, solo grazie alla nostra opposizione e alla resistenza della Regione, è stato sventato per il prossimo anno scolastico”.

Ed è su questa strada che Cgil ritiene che il sindacato e la Regione debbano proseguire “evitando il depauperamento delle nostre scuole nel territorio, difendendo il lavoro che negli anni è stato fatto con serietà”.

“In questo triste quadro – conclude Ottavini – è difficile pensare che la scuola è una priorità. Per questo serve attenzione e l’avvio rapido di un dialogo con la Regione per affrontare le vere criticità della scuola pubblica di questa regione per assumerle come priorità nei confronti del Ministro”.

La riduzione dei posti riguarderà proporzionalmente tutte le province, ad esclusione di Parma, così suddivisa: Bologna -51 posti; Ferrara -10; Forlì/Cesena -21; Modena -24; Parma +5; Piacenza -7; Ravenna -26; Reggio Emilia -36; Rimini -20.

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