Cronaca
10 Aprile 2025
Esperti colombiani parlano del Clan del Golfo e delle Autodefensas come possibili responsabili. Lo zio Giovanni: “Sarebbero già 13 i casi simili, colpiscono anche i turisti per intimorire. I genitori sono distrutti, attendiamo il rientro della salma”

Omicidio Coatti, si fa strada l’ipotesi dei gruppi paramilitari

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Ruba due birre in San Romano. Poi aggredisce poliziotti e carabinieri

Erano le 2.15 circa dello scorso 29 aprile quando, all’interno di un locale di via San Romano, erano presenti il proprietario e tre clienti. La serata era trascorsa tranquilla fino a quando i due dei clienti presenti hanno notato che un ragazzo, un 22enne di nazionalità italiana, dopo aver prelevato due birre, le aveva nascosto sotto al giubbotto

Traffico illecito di rifiuti. Tutto dissequestrato alla Zoffoli Metalli

Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti

Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro

L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale

Si infittisce il mistero sull’omicidio di Alessandro Coatti, il 35enne ferrarese ritrovato senza vita in Colombia, nella regione di Magdalena. Se da un lato le autorità giudiziarie locali mantengono uno stretto riserbo, dall’altro iniziano a circolare ipotesi sul possibile coinvolgimento di gruppi paramilitari.

“Chi ammazza in questo modo nella regione sono quelli del Clan del Golfo e le Autodefensas Conquistadores de la Sierra”, ha dichiarato al quotidiano colombiano El Tiempo Lerber Dimas, esperto di conflitti territoriali. A rafforzare questa pista anche le parole della specialista in diritti umani Norma Vera Salazar, secondo cui “esiste un chiaro schema ricorrente in questi crimini: corpi torturati, smembrati, infilati in sacchi della spazzatura o di caffè e abbandonati sulle strade rurali”. Una modalità che viene utilizzata “per inviare messaggi di allerta, incutere paura e marcare il territorio”.

Nonostante le caratteristiche dell’omicidio richiamino quelle delle esecuzioni paramilitari, alcune fonti vicine alle indagini hanno precisato che “non ci sono elementi che colleghino Coatti al traffico di droga o ad attività criminali organizzate”. Un dettaglio che rafforza l’ipotesi di un’esecuzione mirata solo a scopo intimidatorio.

A parlare a nome della famiglia è lo zio della vittima, Giovanni Coatti, che ha scelto di rompere il silenzio per raccontare la situazione:
“Ho letto di queste bande paramilitari che pare abbiano già compiuto 13 omicidi con queste modalità, smembrando i corpi. È un modo per intimorire e quando non trovano vittime ‘adeguate’, colpiscono anche i turisti. È un’ipotesi, ma chissà”, racconta con voce spezzata.

I genitori del ragazzo, nel frattempo, si sono chiusi nel silenzio. “Sono in contatto con le autorità colombiane – spiega Giovanni –. Ora aspettano solo che dalla Colombia venga spedito il corpo, poi ci saranno i funerali. Io sto parlando con la stampa, ho già ricevuto decine di telefonate da tutta Italia e anche dalla Colombia, da una ‘intermediaria’ che lavora in una radio e che ha promesso di tenermi aggiornato sulle novità”.

Un dramma ancora tutto da chiarire, che scuote la comunità e lascia aperti interrogativi angoscianti sul movente di una morte così atroce.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com