Economia e Lavoro
25 Marzo 2025
Bondi (Fiom): "Abbiamo fatto di tutto per far capire che il nostro obiettivo era quello di evitare i licenziamenti ma anche quello di tornare alla normalità ma non ne hanno voluto sapere nulla"

Berco. Dopo 12 ore nessun accordo tra azienda e sindacati

di Pietro Perelli | 3 min

Leggi anche

In duecento per l’ultimo saluto a Glauco Melandri

C'era un silenzio carico di rispetto, la mattina del 26 agosto alla Certosa di Ferrara. Non solo per il dolore della perdita, ma anche per ciò che rappresentava Glauco Melandri per chi lo ha conosciuto davvero: un uomo concreto, diretto, dalla parte dei lavoratori. Uno che non ha mai cercato riconoscimenti, ma li ha meritati tutti

Motopompa rubata trovata in vendita online: denunciato 30enne

Ha visto scomparire dal proprio garage, situato in aperta campagna, un vecchio ciclomotore e una motopompa. Dopo la denuncia ai Carabinieri di Ambrogio, il proprietario – un 53enne del posto – non si è arreso e ha iniziato a monitorare con attenzione una pagina social dedicata alla compravendita di materiale usato

Truffa da 20mila euro, arrestato un sessantenne ferrarese

Un 60enne residente nella provincia di Ferrara è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Patti (Messina) e coordinata dalla Procura della Repubblica locale. Insieme a lui sono stati raggiunti da misure cautelari un 20enne della provincia di Ravenna, anche lui arrestato, e un 21enne del Bolognese, sottoposto all’obbligo di dimora

“Noi ci abbiamo provato in tutti i modi”. Stefano Bondi (Fiom Cgil) però spera ancora “che nei prossimi trenta giorni si possa trovare una soluzione” a una situazione che “ora diventa ancora più complicata”. Dopo dodici ore di trattative con il board aziendale di Berco non si è arrivati a un accordo, nonostante la mediazione del prefetto Massimo Marchesiello, per la crisi che vede a rischio licenziamento 247 persone.

Le lunghe ore di attesa, da mezzogiorno a mezzanotte del 24 marzo, avevano fatto sperare e pensare che si potesse trovare una quadra, invece così non è stato perché l’azienda continua a voler portare avanti “di pari passo licenziamenti e contratto aziendale”. A spiegarlo fuori dal portone di Confindustria, dove Berco ha chiesto di sportare la trattativa inizialmente prevista nella sede di Copparo, ci sono le rsu insieme al già citato Bondi e a Patrizio Marzola (Fim Cisl). Ieri si è conclusa la prima fase, l’esame congiunto, e oggi, non essendo andato a buon fine si apre la fase amministrativa che avrà una durata di 30 giorni e si discuterà su base regionale. Per arrivare a una discussione statale sarebbe servito il coinvolgimento di almeno un altro stabilimento in un’altra regione ma quello di Castelfranco Veneto sta attraversando una fase di cassa integrazione ordinaria per cui è fuori dalla procedura. “Se fosse interessato anche quello stabilimento – spiega Marzola – il tavolo si sarebbe dovuto spostare al Ministero”.

“La cosa che in tutta la trattativa mi ha stupito di più – racconta Bondi – è che l’azienda non si è mai posta il problema della ripresa dell’attività produttiva, sembra quasi che non gli importi di fermare lo stabilimento per altri trenta giorni pur di arrivare al licenziamento”. “Di solito – prosegue – nelle trattative così complicate la prima cosa che ti chiedono le aziende è di togliere i picchetti e smetterla con gli scioperi.  A Berco non interessa nulla, l’obiettivo è portare a casa quello che voglio e tenere i lavoratori sotto scacco e ricattati. E questo per noi continua ad essere non accettabile“.

“Domani (oggi, ndr) – aggiunge Marzola – i lavoratori si troveranno a fare i conti con una situazione economica disastrosa“. Gli scioperi hanno infatti intaccato parecchio le buste paga e poi c’è la paura dei licenziamenti. “Abbiamo I telefoni che diventano rossi per le chiamate e vi lascio immaginare gli sfoghi di queste persone“, una situazione che il rappresentante di Fim definisce “avvilente” oltre che per i lavoratori anche per i sindacalisti “perché non riusciamo a dare una sterzata”.

Durante l’incontro, spiega Bondi, “avremmo dovuto discutere dei licenziamenti collettivi” partendo “da un verbale di riunione, siglato nei giorni scorsi in un incontro non pubblicizzato in prefettura, dove l’azienda si era impegnata a convertire i licenziamenti in uscite volontarie e tenere separata la vicenda del contratto aziendale“. Tutto ciò invece non è avvenuto e il board i Berco “per tutta la giornata ha continuato a dire che se non c’è la revisione del contratto aziendale e la cancellazione di alcuni istituti economici non si possono tramutare i licenziamenti in uscite volontarie“.

“Noi abbiamo fatto di tutto – dice Bondi – per far capire che il nostro obiettivo era quello di evitare i licenziamenti ma anche quello di tornare alla normalità ma non ne hanno voluto sapere nulla”.

Insomma, “dodici ore di confronto ma azienda irremovibile, o si taglia il contratto integrativo aziendale o si licenzia“. “Questo è il diktat dell’azienda” che neanche il prefetto, pur avendo “tentato in tutti i modi”, è riuscito a smuovere.

Azienda che “si è sempre trincerata dietro il tema dei costi, della situazione economica e finanziaria e non ha mai considerato che la discussione si stava facendo sulla pelle dei lavoratori che sono persone”.

Per oggi le rsu hanno proclamato altre 8 ore di sciopero con presidio davanti ai cancelli mentre alle ore 11 è prevista l’assemblea con i lavoratori.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com