Dal presidio davanti ai cancelli della fabbrica alle aule di tribunale, la battaglia dei lavoratori della Berco è approdata ieri (venerdì 21 marzo) mattina davanti al giudice del lavoro Alessandra De Curtis, dopo il ricorso presentato dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
Tre le contestazioni su cui si basa il ricorso dell’azienda: l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per i 247 lavoratori in violazione agli obblighi preventivi di informazione previsti dal contratto nazionale e dagli obblighi aziendali, la violazione degli obblighi di correttezza e buonafede nelle relazioni sindacali e la disdetta unilaterale di tutti gli accordi aziendali.
Su quest’ultimo punto, l’avvocato Franco Foccareta, che assiste i sindacati, ha affermato che l’azienda avrebbe “contravvenuto a un fatto rilevante, dal momento che questi accordi hanno scadenza prevista per fine 2025 e si ritiene che un accordo aziendale con una data di scadenza non possa essere disdettato unilateralmente prima della scadenza stessa“.
Durante l’udienza di ieri, il giudice ha rinviato le parti al 1° aprile, in modo tale da attendere i risultati dell’incontro fissato per lunedì 24 marzo, quando ci sarà il confronto tra le organizzazioni sindacali e il board aziendale di Berco con la presenza dei segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm, dopo quello che era stato organizzato nelle scorse settimane in Prefettura a Ferrara.
È stata inoltre già fissata una seconda udienza, nella giornata dell’11 aprile, per una eventuale discussione del procedimento, qualora non si dovesse arrivare a un accordo.
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