Economia e Lavoro
11 Marzo 2025
I lavoratori Tollok utilizzano la Rol per manifestare solidarietà ai colleghi

Berco, la lotta diventa poesia

di Redazione | 3 min

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Copparo.  “Uniti nella lotta, uniti per il futuro”. È questo il messaggio che i lavoratori della Tollok hanno portato ai colleghi di Berco ieri mattina. Un messaggio versificato scritto su due manifesti da chi sa bene cosa significhi rischiare di perdere il posto di lavoro da un momento all’altro.

“Berco lotta, Tollok chiama – si legge sui cartelli -. La stessa ferita, la stessa trama. Un dono amaro, senza onore, spegne sogni e cuore. Però il nostro impegno non si spezza, né con i fulmini né con la brezza. Schiena dritta senza crollare non siete soli in questa guerra, noi con voi, la stessa terra. Siamo al fianco di chi resiste, di chi combatte e mai desiste. Perché chi lotta non è mai perso, chi tiene duro è già un successo”.

“Forza Berco, uniti si va – chiude la poesia dei metalmeccanici di Masi Torello -, i lavoratori della Tollok sono qua. Uniti nella lotta, uniti per il futuro”.

Il gruppo di lavoratori Tollok ha scelto di usare due ore di riduzione dell’orario di lavoro per portare sostegno ai colleghi e alle colleghe della Berco.

Sappiamo cosa significa – commenta una operaia Tollok -. Anche noi, a ottobre, abbiamo affrontato un mese di sciopero contro il licenziamento collettivo di 77 famiglie. Dietro ogni nome ci sono persone, figli, sogni, vite che non possono essere spezzate così. Questa lotta è dura, sfiancante. Ma insieme ci si fa forza. E in mezzo a questa tempesta, vogliamo trovare il lato migliore: ci ha uniti più che mai. Ora sappiamo che solo insieme possiamo difendere i nostri diritti e costruire un futuro diverso. Il mondo sta cambiando. Cambiamolo anche noi. Uniti si vince”.

Un “incontro molto significativo” quello di ieri mattina lo definisce il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni per “proseguire una sinergia nata in una situazione difficilissima, fra due realtà i cui dipendenti si stanno distinguendo per resilienza, coraggio e caparbietà. Due voci che si uniscono, assumendo maggiore forza, per la tutela del lavoro e di una prospettiva occupazionale dignitosa”.

Intanto i sindacati hanno proclamato un ulteriore pacchetto di 48 ore di sciopero con presidio delle portinerie da oggi, martedì 11 marzo, a domenica 16

“La decisione arriva a fronte della persistente situazione di incertezza e precarietà che stiamo vivendo – spiegano le rsu -, con la disdetta del contratto aziendale e la procedura di licenziamento collettivo che coinvolge ben 247 lavoratrici e lavoratori. Nonostante il board aziendale continui a dichiarare un’apertura al dialogo, ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna convocazione formale alle parti sindacali”.

Secondo i sindacati “ciò dimostra che le parole del management non sono seguite da fatti concreti, ma restano solo dichiarazioni di facciata, lontane dalla realtà delle necessità di un confronto serio e costruttivo. Invitiamo i dirigenti aziendali a passare dalle parole ai fatti, smettendo di lanciare messaggi ambigui e a prendersi finalmente le proprie responsabilità. La situazione è gravissima e l’atteggiamento del board aziendale è assolutamente inaccettabile”.

“Le decisioni che vengono prese, senza considerare le ripercussioni sui lavoratori e le loro famiglie, stanno portando l’azienda verso uno scenario catastrofico – aggiungono -. Ribadiamo l’importanza di un confronto reale, che sia frutto di una vera volontà di risolvere le problematiche in modo equo e responsabile. Non possiamo permettere che scelte scellerate vengano portate avanti senza considerare l’impatto devastante che hanno sulle persone che ogni giorno contribuiscono alla produttività e al futuro di questo stabilimento”.

Proprio ieri l’azienda ha risposto alla richiesta di incontro delle rsu e si è resa disponibile a un incontro già questa mattina.

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