Cronaca
4 Marzo 2025
Il racconto in aula di una delle presunte vittime dell'assalto del giugno 2022 a Pontelagoscuro. A scatenare la violenza sarebbero stati alcuni apprezzamenti a una ragazza

Aggressione in via Padova. “Non scherzare, ti ammazziamo”

di Davide Soattin | 2 min

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Tre cittadini albanesi e uno italiano, tutti uomini tra i 22 e i 53 anni, sono finiti a processo con la duplice accusa – in concorso – di lesioni personali aggravate e minacce per aver preso parte a un’aggressione avvenuta ai lati di via Padova, a Pontelagoscuro, in cui avrebbero avuto la peggio due ragazzi, uno di origini nordafricane e l’altro di origini pakistane.

I fatti – secondo l’impianto accusatorio – risalirebbero alla serata del 10 giugno 2022 e sarebbero scaturiti da alcune attenzioni non gradite che uno dei due presunti aggrediti avrebbe riservato precedentemente a una ragazza vicina ai quattro imputati, spingendoli a farsi giustizia da soli e a cercare l’autore di quegli apprezzamenti, il ragazzo di nazionalità pakistana.

Non trovandolo, però, avrebbero deciso di recarsi a casa del suo amico, quello di origini nordafricane, che abitava con la famiglia a Pontelagoscuro e che durante quella serata era insieme ad alcuni amici alla fiera di Vigarano Mainarda, come lui stesso ha raccontato ieri mattina (lunedì 3 marzo) in tribunale a Ferrara, dove è stato sentito come testimone.

Ad avvisarlo di quella visita era stata la madre. “Ricevetti la telefonata di mia mamma” ha ricordato, che “mi disse che c’erano persone che mi cercavano“. Il ragazzo decise così di tornare verso casa ‘scortato’ dagli amici ma, una volta arrivato, finì in una violenta colluttazione dove, non solo sarebbe stato minacciato a parole, ma preso anche a calci e pugni.

Il ragazzo ha raccontato che gli dissero “siamo albanesi, non scherzare con noi che ti ammazziamo” e che gli mostrarono un coltello simile a una baionetta da guerra e un tirapugni. Il vero obiettivo però, come si diceva, era un altro ragazzo – quello di origini pakistane – che, successivamente, era uscito dalla propria abitazione, impugnando una mazza da cricket.

Anche lui – ha aggiunto il testimone – fu aggredito e ferito alla mano con la lama del coltello, tanto da dover andare all’ospedale Sant’Anna di Cona, dove fu refertato. I quattro invece, quando videro arrivare i carabinieri, se la diedero a gambe, scappando.

Ieri in aula sono stati sentiti anche altri due ragazzi – uno dei quali sarebbe stato minacciato con tanto di lama puntata alla gola – che erano insieme al ragazzo di origini nordafricane quando si consumò la rissa. Entrambi, davanti al giudice Giuseppe Palasciano, hanno confermato le accuse che la Procura di Ferrara muove nei confronti dei quattro finiti alla sbarra.

Il processo tornerà nuovamente in aula il 12 maggio, quando sarà ascoltato il ragazzo aggredito di nazionalità pakistana, oltre che due degli imputati.

 

 

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