Portomaggiore
20 Febbraio 2025
Carabinieri in borghese si appostano evitando che venisse trafugata merce per un valore di 75mila euro

Tentano di truffare un imprenditore. Arrestate due persone

di Redazione | 2 min

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Portomaggiore. Probabilmente non tornavano le modalità del ritiro o forse solo una sensazione, fatto sta che un imprenditore con un’azienda a Portomaggiore, dopo essere stato contatto da due corrieri per il ritiro di alcuni colli ha chiamato i Carabinieri del Nucleo Operativo e della locale Stazione.

Inizialmente si è trattato, come detto, di una semplice sensazione ma i militari si sono immediatamente attivati per verificare eventuali opacità e hanno organizzato un “appostamento” con personale in abiti civili. Questi, al momento opportuno, sono intervenuti arrestando due uomini di origine campana, in “trasferta”, in flagranza di reato. I due avrebbero anche immediatamente confessato la loro intenzione di truffare l’imprenditore che produce pregiati accessori in pelle per importanti marchi italiani.

I due sarebbero “truffatori di professione” con diversi precedenti penali concordanti con il reato contestato e hanno utilizzato uno schema da loro ormai collaudato. Hanno chiamato telefonicamente l’azienda spacciandosi per corrieri e dando appuntamento per il ritiro di alcuni colli da consegnare a un acquirente per un valore di 75mila euro.

Si sono così presentati all’appuntamento per il ritiro della merce con l’abbigliamento marchiato di una nota azienda di spedizioni ma a bordo di un furgone noleggiato a cui avevano apposto targhe contraffatte.

Consegnata la merce i due sono usciti dall’azienda, consumando il reato, e solo a quel punto sono stati fermati dai carabinieri in borghese che hanno potuto constarne le intenzioni.

La merce è stata immediatamente e interamente restituita all’azienda, mentre i due arrestati sono trattenuti in camera di sicurezza, in attesa dell’udienza per direttissima fissata per la giornata di giovedì 20 febbraio.

Le indagini dei Carabinieri proseguono per individuare eventuali complici e per verificare se i due arrestati abbiano messo a segno altri “colpi” simili nel territorio provinciale.

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