Il
cambio di guardia al vertice delle Aziende Sanitarie ferraresi è effettivo ormai da qualche giorno con
Nicoletta Natalini che ha preso il posto di Monica Calamai come direttrice generale dell’Ausl di Ferrara e Commissaria straordinaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria. È stata
nominata dalla Giunta regionale a partire dal primo febbraio tornando in un territorio che l’ha già vista impegnata dal 2017 al 2020 dove è stata
dapprima direttrice sanitaria del distretto nord-ovest e successivamente ha ricoperto l’incarico di direttrice sanitaria dell’Ausl.
Un territorio che conosce e dove “è stato fatto tantissimo” rispetto a quando si è trasferita, 5 anni fa, a Reggio Emilia e poi, nel 2023 ad Ascoli Piceno dove è stata nominata direttrice generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale dal presidente Francesco Aquaroli di Fratelli d’Italia pur avendo lei un passato da assessore del Pd. “Ho trovato un’Azienda in grande movimento – dice Natalini – con cambiamenti estremamente positivi. Come ad esempio la realizzazione del Pronto Soccorso del Delta, di cui avevo curato la progettazione. Naturalmente, si devono e si possono fare cose nuove, partendo da quello che abbiamo, cercando di migliorarci sempre di più rispondendo ai bisogni della cittadinanza. Cominceremo ben presto a lavorare sulle progettualità sia per le strutture che per i servizi di tutto il territorio e mi sto già occupando di calendarizzare i passaggi in tutta la provincia”.
Progettualità che partono dagli obiettivi di mandato assegnati dalla Regione che “si dividono in ospedalieri e territoriali”. Questi ultimi “sono inevitabilmente legati al rispetto delle tempistiche dei progetti Pnrr anche per quanto riguarda i modelli organizzativi”. Per quanto riguarda invece le strutture ospedaliere “la Regione sta lavorando molto sulla concentrazione delle funzioni specialistiche” e, aggiunge, “noi dobbiamo lavorare sempre di più sulle reti, qualificare le nostre strutture ospedaliere e mettere a sistema quello che abbiamo”.
Non potevano mancare domande sulle principali problematiche delle Aziende, dalle liste d’attesa, “un problema nazionale”, al rapporto con i dirigenti sanitari che avevano auspicato “un cambio di direzione”. “Li ho già incontrarti”, dice Natalini lasciando intendere che si sia tratto di un colloquio proficuo. Sul primo tema spiega invece che la strada è quella dell’appropriatezza delle richieste di visite lavorando sulla qualità piuttosto che sulla quantità. “Molta più appropriatezza – precisa – perché finora si è lavorato sulla quantità e forse meno sulla qualità sia in termini di richieste a volte anche in termini di risposte. Quindi noi dobbiamo fare un patto di ferro con i nostri cittadini: una graduazione dei bisogni è assolutamente da attuare. Il cittadino chiede sempre più prestazioni, ma io devo tenere presente anche i bisogni dei professionisti, dal loro benessere lavorativo alle loro necessità personali”.
Particolare attenzione la neodirettrice la rivolge anche alla ricerca: “È fondamentale. Noi siamo un’azienda autorizzata agli studi di Fase 1, cioè che riguardano le fasi applicative dei farmaci sui pazienti, cosa che porterà sicuramente enormi benefici, perché i cittadini potranno entrare nei protocolli sperimentali e avere opportunità terapeutiche maggiori”. A Natalini “piacerebbe puntare anche sulla ricerca di tipo organizzativo, perché con i finanziamenti, le tecnologie e il personale che abbiamo a disposizione, possiamo organizzarci in modo diverso per dare maggiori risposte”.