Economia e Lavoro
13 Febbraio 2025
Appresa la notizia i lavoratori escono davanti ai cancelli e incrociano le braccia

Crisi Berco. L’azienda diserterà il tavolo col governo

di Pietro Perelli | 2 min

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Berco non sarà domani (13 febbraio) al Ministero per le imprese e il made in Italy. Una comunicazione arrivata dopo, si legge nella lettera inviata ai dipendenti dal board aziendale, averla già comunicata al Mimit lo scorso 7 febbraio “per evitare qualsiasi strumentalizzazione”. Le rsu parlano invece di un “rifiuto inaccettabile” e i lavoratori incrociano le braccia davanti ai cancelli.

“Il rifiuto di discutere con le istituzioni – replicano le rsu aziendali – è un atto di arroganza e chiusura, che mostra la totale indifferenza verso le conseguenze sociali ed economiche di queste scelte. Non possiamo accettare che 247 posti di lavoro vengano messi in discussione senza nemmeno un minimo di dialogo e responsabilità“. E ancora: “Il licenziamento collettivo di 247 lavoratori e la disdetta del contratto aziendale, sono una scelta gravissima e inaccettabile che dimostra, ancora una volta, la totale insensibilità dell’azienda verso i lavoratori e le loro famiglie“.

Fin dalla ricezione della lettera i dipendenti sono usciti in presidio abbandonando il posto di lavoro e proseguiranno così anche domani. Le rsu fanno sapere di non accettare “passivamente questa deriva” e continueranno “a lottare con tutte le forze per difendere i diritti dei lavoratori, mettendo in campo azioni forti e determinate”.

“A fronte dell’ennesimo atto di arroganza da parte del board aziendale – scrivono -, la rsu dichiara da subito lo sciopero immediato. È ora di smettere di ignorare i lavoratori. La lotta per il lavoro continua! Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori di trovarci davanti la portineria centrale”.

Stefano Bondi segretario Fiom di Ferrara parla di un “atto grave” e di uno “sgarro istituzionale” oltre che di una “decisione incomprensibile”. Anche per questo, aggiunge, “abbiamo bisogno di parlare con Thyessen, questo non è un board affidabile”.

“Informiamo – ha scritto il board ai lavoratori – anche voi che la mancata partecipazione non deriva dal fatto che l’azienda intende sottrarsi al dialogo ma, a seguito dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo, la Berco vuole confrontarsi nelle sedi previste dalla legge 223/1991. Ciò vuol dire che nei primi 45 giorni della procedura saremo disponibili al confronto in sede aziendale. Qualora entro tale termine non si raggiunga un accordo chiederemo l’incontro alla Regione”.

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