È stata archiviata l’inchiesta per la tragica fine del 60enne Stefano Cavalieri e di sua madre, l’87enne Mirella Graziosi, trovati morti carbonizzati – lo scorso 6 febbraio – a seguito dell’esplosione del loro camper nel parcheggio del punto vendita Decathlon di via Ferraresi, nella zona sud di Ferrara.
Il gip del tribunale di Ferrara ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla pm Ombretta Volta che, subito dopo la tragedia, aveva aperto – come atto dovuto – un fascicolo di indagine per omicidio-suicidio.
Si è trattato infatti, quasi sicuramente, di un gesto volontario: nel veicolo c’erano due bombole di gpl aperte.
A sostenere questa tesi, anche attraverso un esposto, era stata Simonetta Cavalieri, sorella e figlia delle vittime, che – tramite il proprio legale, l’avvocato Alessandro Sulsenti – aveva chiesto di approfondire le indagini sentendo alcuni testimoni e acquisendo tabulati telefonici, chat e messaggi.
La donna, opponendosi alla richiesta di archiviazione, aveva chiesto di andare più a fondo e di scavare nella vita del fratello, soprattutto nel suo passato sentimentale, tanto che in precedenza aveva formalizzato una denuncia nei confronti dell’ex compagna di Cavalieri, indagata in forza di quell’atto.
Quest’ultima, secondo la ricostruzione avanzata dalla figlia e sorella delle due vittima, si sarebbe resa protagonista di alcuni comportamenti che avrebbero indotto l’uomo (che già era stato denunciato per maltrattamenti, ndr) a farla finita, portando via con sé anche l’anziana madre.
Il gip Andrea Migliorelli del tribunale di Ferrara però non è stato dello stesso parere e, non avendo riscontrato profili di responsabilità penali tali da poter allargare l’indagine, ha deciso di archiviare l’inchiesta.
“Nonostante ci siano testimoni che, secondo me, sarebbero molto importanti per capire come sia andata la vicenda – dice Simonetta Cavalieri – il gip ha ritenuto di archiviare l’inchiesta. Non capisco perché non si sia voluto approfondire il fatto. Ci sono due persone che sono morte carbonizzate. Mia madre e mio fratello non si meritavano questa fine. Oggi entrambi gridano giustizia. Mio fratello, da quello che posso dire, è stato portato al suicidio, ho le prove. Di certo non mi fermerò qua“.
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