Politica
27 Gennaio 2025
Il Circolo Nord del Pd di Ferrara affianca lavoratori e sindacati nella mobilitazione per il futuro della chimica in città e in Italia

Petrolchimico. “Rischio desertificazione industriale”

di Redazione | 2 min

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Una “forte preoccupazione“. È quella che il Circolo Nord del Partito Democratico di Ferrara esprime per il futuro del Petrolchimico, contestando quella che definisce la “strategia di dismissione” avviata da Eni-Versalis.

“La chiusura dei cracking di Brindisi e Priolo – spiegano – non è una transizione ecologica, ma lo smantellamento della chimica di base italiana, con gravi ricadute su lavoro, economia e competitività. Secondo Filctem-Cgil, migliaia di posti di lavoro sono a rischio, tra diretti e indotto. Ferrara, Mantova e Ravenna potrebbero essere le prossime vittime di un piano industriale che antepone il profitto alla produzione nazionale“.

Le conseguenze della chiusura sarebbero pesantissime, mettono i guardia gli esponenti del Pd: “Senza cracking, gli impianti di polietilene, polipropilene ed elastomeri rischiano la chiusura, spingendo Ferrara e altri poli chimici verso la desertificazione industriale. L’Italia, con un mercato delle olefine in crescita del 5% annuo, diventerebbe dipendente dalle importazioni, perdendo competitività e subendo costi più alti”.

“Eni-Versalis – proseguono i dem – motiva le chiusure con la riduzione delle emissioni di Co2, ma la produzione asiatica ha un’impronta carbonica fino a 2,5 volte superiore. Importare materie prime significherà aumentare le emissioni globali di 2 milioni di tonnellate annue”.

Il Circolo Nord del Partito Democratico di Ferrara, chiede quindi un intervento immediato per mantenere operativi i cracking vitali per la chimica di base, avviare una riconversione industriale sostenibile, inserire la vertenza in un tavolo nazionale per soluzioni strutturali e investire nella chimica verde per garantire il futuro del settore.

“Il Governo e l’amministrazione comunale scelgano da che parte stare” concludono i dem, annunciando la loro intenzione di affiancare sindacati e lavoratori nella mobilitazione per salvare il Petrolchimico.

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