Argenta
23 Gennaio 2025
Baldini: "Sapere che può riceve un riconoscimento come la medaglia d'onore fa male"

La medaglia d’onore a Vassallo non sarà consegnata

di Redazione | 3 min

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Nessuna consegna della medaglia d’onore a Giuseppe Vassallo. Il decreto di conferimento ormai è stato firmato lo scorso 21 giugno dal Presidente della Repubblica su proposta della presidente del consiglio Giorgia Meloni ma la cerimonia prevista per il 27 gennaio, con ogni probabilità, non ci sarà. La conferma arriva dal prefetto Massimo Marchesiello che spiega come sia “in corso una rivalutazione con la presidenza del consiglio dei ministri anche sulla base di nuova documentazione acquisita”.

Al vaglio dei funzionari della presidenza del consiglio, dunque, nuovi documenti. Probabilmente gli stessi che hanno visionato anche storici argentani tra cui anche Egidio Checcoli che proprio su queste pagine aveva raccontato ciò che non tornava nella vicenda. “Quando la notizia è diventata eclatante a Filo e in tutta la comunità argentana – racconta il sindaco di Argenta Andrea Baldini – si sono mossi storici del luogo, a cui sono riconoscente, trovando documentazione che può essere utile a capire i contorni della vicenda”.

Contorni che, spiega il sindaco, in paese molti ricordano, o per averli direttamente vissuti o per i racconti dei propri famigliari. “Così, quando si è saputa la notizia, nella nostra comunità si è alzato un sentimento di frustrazione” dunque Baldini accoglie “positivamente la decisione di sospendere la consegna della medaglia”, anche perché “già l’intitolazione della sede dell’associazione nazionale carabinieri era un vulnus per la nostra comunità” e ora “sapere che Vassallo può riceve un riconoscimento come la medaglia d’onore fa male“.

“L’intitolazione della sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Ferrara e il prossimo conferimento di una medaglia al valore a Giuseppe Vassalloaveva detto la sezione argentana di Anpi – suscitano indignazione in una parte della comunità locale, che ne contesta il valore simbolico e storico”.

Vassallo, cui è stata intitolata la sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Ferrara, sarebbe stato “trucidato dai nazifascisti nel secondo conflitto mondiale”, stando a ciò che si legge nelle motivazioni che hanno spinto Giorgia Meloni a proporlo per la medaglia. Inoltre gli era stato negato lo status di prigioniero di guerra e venne internato in un lager nazista. Eppure di Giuseppe Vassallo all’interno di lager nazisti non c’è traccia.

“Sembra strano – sottolinea non a caso il sindaco Baldini – che una persona internata possa essere già di ritorno a Filo il 7 maggio”. La Seconda Guerra Mondiale termina, in Europa, l’8 maggio mentre il giorno precedente viene firmato l’atto di capitolazione della Germania a Remis. Il viaggio di ritorno per i sopravvissuti fu lungo e difficile, come raccontato nel libro di Primo Levi La tregua. Lo scrittore arrivò a Torino, a casa, il 19 ottobre del 1945.

Checcoli, insieme al suo collaboratore Gianluca Battisti, aveva raccontato su questo giornale di aver esteso le ricerche anche in Germania agli Arolsen Archives (il centro internazionale di documentazione, informazione e ricerca sulla persecuzione nazista). Il centro, a esplicita richiesta, risponde che di Vassallo non c’è traccia tra i nomi degli internati nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.

A causa della guerra, come ammesso dallo stesso archivio, molti documenti sono andati perduti. Consiglia dunque di rivolgersi ad altri centri, tra cui il Comité international de la Croix-Rouge di Ginevra, dove però i due ricercatori uguale risultato. Stessa cosa succede con l’Archivio Storico dei Beni storici e documentali dei Carabinieri e negli archivi Imi (Internati Militari Italiani).

Di Vassallo (Giuseppe Vassallo di Angelo, nato a Butera (Cl) il 6 marzo, grado caporale maggiore) c’è invece traccia nell’elenco “Livio Valentini”, che ricorda e celebra le vittime di chi aderì alla Repubblica di Salò. Di lui si legge che è morto a Filo di Argenta l’8 maggio 1945 e che era appartenente alla Guardia Nazionale Repubblicana, la forza armata istituita dalla Repubblica Sociale Italiana.

Ecco perché Checcoli si era definito “allibito e deluso” quando ha letto sulla stampa che la nuova sede dell’Associazione dei Carabinieri di Ferrara sarebbe stata dedicata alla memoria del carabiniere Vassallo Giuseppe “trucidato da bande criminali; unica motivazione: aver adempiuto ai suoi compiti di servitore dello stato”.

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