Politica
12 Dicembre 2024
Con 19 voti favorevoli e 12 contrari, nel consiglio comunale di ieri (11 dicembre), è stato approvato il Piano Urbanistico Generale (Pug) senza tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni

Pug approvato. Le opposizioni: “Ci avete preso a pesci in faccia”

di Pietro Perelli | 5 min

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Con 19 voti favorevoli e 12 contrari, nel consiglio comunale di ieri (11 dicembre), è stato approvato il Piano Urbanistico Generale (Pug) senza tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni ed esposti durante il consiglio del 10 dicembre a cui la maggioranza compatta ha votato contro.

“Ci avete preso a pesci in faccia” ha detto il capogruppo Pd Massimo Buriani nell’argomentare il voto del suo gruppo. “Non è possibile affrontare i prossimi 50 anni di vita di questa città in questo modo”, con “una discussione che sembra fatta per non entrare nel merito delle cose”. “La pregiudiziale ideologica – aveva anticipato Davide Nanni (Pd) – se qualcuno ce l’ha in questa sala non siamo noi” e ricorda come sia stata “sistematicamente cassata ogni nostra proposta e detto no a una richiesta di maggiore collaborazione”.

Una visione che accomuna tutte le opposizioni con Anna Zonari che sorride parlando di una “maggioranza bulgara” e che forse neanche il “Partito Comunista è mai stato così compatto”.  “Questa – aggiunge Leonardi Fiorentini (Civica Anselmo) – è stata una finta discussione” con la giunta che “ha deciso di trattare questa delibera come una di normale amministrazione”. Una delibera data in mano a “bravissimi tecnici” ma eliminando ” “il confronto con i cittadini, con le forze economiche e sociali (ascoltate in incontri formalizzati è dir poco) e con i consiglieri comunali”. Addirittura, aggiunge, la “precisa richiesta di presentazione in commissione delle linee guide del piano è stata rifiutata”.

Un atto così importante, per Marzia Marchi (M5S), “avrebbe dovuto essere approvato all’unanimità” o comunque avrebbe meritato una discussione che le opposizioni, così come diversi cittadini e associazioni, tra cui il Forum Ferrara Partecipata, lamentano non esserci mai stata. A questo si aggiunge la difficoltà di essere una consigliatura giovane, subentrata a giugno dopo due anni di lavorazione del progetto.

Un aspetto, quest’ultimo, che mette d’accordo anche alcuni membri della maggioranza come Iolanda Madeo (Fd’I). La consigliera di Fratelli d’Italia però dice anche: “Io non ho le competenze e mi devo affidare ai tecnici”. Accetta dunque il Pug così come proposto anche grazie alle rassicurazioni del sindaco sulla possibilità di modificare il piano in futuro. Un tema che invece preoccupa molto Marchi quando sottolinea come le problematiche oggi dipendano propria dalle variazioni in deroga.

Fiorentini ricorda invece come le opposizioni abbiano provato a portare singole questioni ma non hanno avuto “la possibilità di discutere”. Una discussione che è latitata, oltre che sul Pug, anche sugli emendamenti proposti mentre “sarebbe stato possibile votando il paino entro la primavera”. “Io oggi – conclude – ho seri dubbi che questo consiglio sia in grado di esprimere un voto in piena conoscenza del piano che sta approvando”.

Secondo il sindaco Alan Fabbri invece “il voto di oggi ci porta a una nuova fase, decisiva, del percorso verso l’approvazione finale del Pug. Una approvazione essenziale: il Piano rappresenta infatti uno strumento fortemente legato alle specificità del nostro territorio, che intende valorizzare il patrimonio di Ferrara e dare un supporto fattivo e concreto alle imprese che qui possono e vogliono investire”.

Una votazione che consoliderebbe “anche altri obiettivi per noi fondamentali, quali la riduzione del consumo di suolo, l’attenzione alla sicurezza, la riqualificazione delle aree già urbanizzate, il miglioramento delle condizioni ambientali ed edilizie, senza tralasciare le sfide globali legate ai cambiamenti climatici e ai nuovi bisogni energetici”.

“Dopo due anni di lavoro incessante – aggiunge l’assessore Nicola Lodi -, finalmente siamo arrivati all’adozione in Consiglio Comunale, una tappa importantissima per l’approvazione finale del piano urbanistico. Questa giornata è storica per Ferrara, perché da qui in avanti si scriverà il futuro urbanistico della nostra città”.

Dopo l’adozione da parte del consiglio, il Pug dovrà essere sottoposto alle valutazioni e ottenere il parere positivo del Comitato Urbanistico di Area Vasta in Regione (entro 120 giorni, salvo sospensioni), e successivamente sarà approvato definitivamente dal Consiglio Comunale. L’obiettivo dei tecnici e dell’Amministrazione è quello di arrivare all’approvazione definitiva entro la primavera del 2025.

Nella prima parte della seduta erano intervenuti Alessandro Balboni (vicesindaco) e Nicola Lodi (assessore), i due membri della giunta che maggiormente hanno lavorato al Pug. Gli interventi per difendere la bontà del lavoro svolto facendo notare la visione di città che ha l’amministrazione sulla zona della stazione ,”attenzionata dal 2019 – dice Lodi – e diametralmente diversa dalla vostra (opposizione, ndr)”, ma anche sulle frazioni. Balboni si sofferma invece sulla piantumazione di 15mila alberi messa a segno dal suo assessorato durante la scorsa consigliatura. “Tutti interventi – dice – senza intaccare le risorse comunali” mentre “chi ha avuto tempo di agire quando ancora la crisi climatica non era così grave lo ha fatto con ipocrisia. Invece oggi risposte concrete alla città”. Buriani gli farà notare che le giunte che li hanno preceduti hanno avuto grosse difficoltà negli investimenti a causa, tra le altre cose, della spending review.

Destinati a far discutere invece due emendamenti de La Comune di Ferrara, entrambi bocciati dalla maggioranza, su due temi particolarmente sentiti e sui quali in altre circostanze il consiglio comunale è anche stati in grado di votare compatto. Si tratta del parco di via Favero per cui Zonari chiedeva una presa di posizione più decisa già nel Pug per renderla area non edificabile. Unico esponente di maggioranza a votare con l’opposizione su questo emendamento è stato Luca Caprini che insieme a Francesca Savini (oggi assessora) aveva preso particolarmente a cuore la questione dimostrando grande vicinanza ai residenti.

Non da meno l’emendamento sulle centrali a biometano con cui La Comune di Ferrara proponeva di inserire distanze minime da rispettare nei confronti di ospedale di Cona (3000 m), territori urbanizzati (1000 m) o edifici di interesse storico architettonico (300m) e abitazioni non connesse all’attività (100 m). Poco più di una settimana fa il consiglio comunale aveva saputo votare unanime contro il permesso in deroga alla costruzione della centrale a biometano a Gaibanella mentre ieri la maggioranza ha preferito non accogliere questo emendamento che, a dire dei proponenti, aveva l’intento di dare più forza all’azione del Comune.

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