Sentono le loro preoccupazioni “snobbate” dietro “l’ineluttabilità” con cui l’amministrazione di Ferrara, dopo essersi inizialmente dichiarata contraria, non ha trovato modo di opporsi al processo autorizzativo che, anche se con scarsi poteri, la coinvolge. Quattrocentomila euro, la piantumazione di diversi alberi e due rotonde, queste le compensazioni ottenute.
Peccato che a parere dei cittadini del comitato No biometano, le rotonde sono state “trasformate da necessarie per il passaggio di mezzi diretti all’impianto a tutela per la sicurezza dei cittadini”, che i 400mila (“non si sa come saranno spesi”) euro sono una magra consolazione rispetto “all’impatto ambientale causato dal traffico e dalle emissioni della centrale non certo mitigato dalle piantumazioni che si faranno”.
Le centrali nel territorio sono sempre di più, una cinquantina, mentre gli iter autorizzativi per quelle nuove continuano a interessare diverse zone. Uno è il comune di Vigarano Mainarda, al confine con il territorio del Comune di Ferrara, altre due richieste sono state fatte a Copparo (dove la giunta ha espresso parere contrario) mentre domani, durante la terza commissione consiliare, si discuterà la “delibera di autorizzazione al rilascio del Permesso di costruire in deroga alle norme del Rue vigente richiesto dalla Società Biofe srl, per la realizzazione e l’esercizio di un impianto di produzione di biometano, di potenza pari a 250 smc/ora, situato in località Gaibanella, Comune di Ferrara”.
Insomma, a Villanova sono preoccupati perché hanno già vissuto tutto questo, sono preoccupati perché anche a loro era stata espressa contrarietà da parte dell’amministrazione rispetto alla costruzione dell’impianto mentre oggi si trovano le ruspe dietro casa e i lavori in procinto di partire.