di Camilla Mondini
“Emilia-Romagna Futura”. Questo il nome della lista che unisce l’ala riformista e liberal democratica di “partiti che sono stati divisi ma l’elettorato voleva uniti” come spiega il sen. Marco Lombardo. Dentro la sede si respira fiducia, un’innovazione che unisce realtà che – nelle intenzioni dei promotori – daranno un’alternativa alla destra e alla sinistra. Il capolista Alberto Bova azzarda: “secondo me andiamo oltre il 5%”. Nel simbolo che sostiene de Pascale si riuniscono il Partito Repubblicano Italiano, Azione, + Europa e il Partito Socialista Italiano. “Futura” come Dalla, qualcuno dice in sala, “Chissà, chissà domani su che cosa metteremo le mani…”.
Ed è un po’ con la speranza del domani in Emilia-Romagna che i candidati e gli esponenti nazionali parlano della Regione che sognano: più attenzione all’ambiente, alla sicurezza sul lavoro ma soprattutto alla sanità. La posizione è chiara: “Il Governo ha tagliato i fondi alla sanità, come mostrano gli ultimi dati. Noi abbiamo combattuto contro il modello di sanità privata del Veneto e della Lombardia e l’Emilia-Romagna è un’eccellenza” spiega Enzo Maraio. Le liste di attesa? “Il problema è che Governo e Regione si rimbalzano le responsabilità e alla fine a farne le spese sono i pazienti”.
Particolare attenzione all’astensionismo. La preoccupazione principale è che l’alluvione abbia spostato l’attenzione sui danni, sulla messa in sicurezza del territorio e quindi in generale su una “tensione”, la definiscono, che rischia di sfociare nell’astensionismo e nella mancanza di fiducia. “Stiamo attraversando delle elezioni in sordina; cinque anni fa erano caratterizzate dalle sardine” – scherza Lombardo -. Manca il senso della contesa elettorale perché si dà per scontato il risultato. Noi vogliamo dare un messaggio forte di unità”.
Un approccio alla politica che i calendiani vogliono non ideologico, europeista, liberale e laico. Così presenta la lista Riccardo Magi. Il deputato di +Europa è reduce da un tour de force elettorale in tutta l’Emilia-Romagna in questi due giorni: “Siamo molto lontani dal Governo, la destra in Europa ci vuole riportare a 100 anni fa con una visione nazionalista. Un esempio è la Gpa, recentemente resa reato universale; noi crediamo che sia una repressione nei confronti della donna”.
Il capolista Bova sostiene a pieno l’unione di più partiti affermando che “era esattamente il progetto che avevo in mente da anni; quando Lombardo mi ha chiamato ho risposto come Garibaldi al richiamo del re”. E ancora: “L’ultima volta sembrava un referendum tra destra e sinistra, noi siamo l’alternativa”.
Chiudono la conferenza stampa i tre candidati. Paola Marchi, medico dirigente ed ex consigliera a Tresignana, Antonella Losenno che riporta una testimonianza toccante sul padre e si emoziona mentre parla di lui (“Tengo molto al tema della sicurezza sul lavoro, mio padre è morto in un incidente sul lavoro; ‘zero morti’ è un’utopia ma con delle leggi che attenzionano il tema è possibile ridurre il fenomeno”). Infine, Arnaldo Aleotti, commercialista ed ex assessore e vicesindaco.
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