Eventi e cultura
3 Novembre 2024
Presentato in anteprima nazionale alla Factory Grisù "Gli uomini pesce"

Resistenza e cambiamenti climatici, l’ultimo libro di Wu Ming 1 parte da Pontelagoscuro

di Redazione | 3 min

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“Voglio ringraziarvi di cuore per la vostra presenza massiccia. Mi spiace non aver pensato a tutti questi posti, ma se lo avessi fatto saremmo allo stadio” ha scherzato Alessandro Canella – padrone di casa a Factory Grisù – guardando la platea, fra cui molte persone sedute anche per terra, dopo che le sedie erano finite, e altre che sbirciavano dalle porte e dalle finestre. Tutti accorsi per assistere alla presentazione dell’ultimo libro di Wu Ming 1, intitolato Gli uomini pesce (edito da Einaudi), in anteprima nazionale al consorzio di via Poledrelli 21, grazie all’organizzazione di Grisù 451 e Centro sociale La resistenza, la sera del 31 ottobre.

“Il romanzo comincia nel 2022 con la più grande magra del Po degli ultimi 400 anni – ha affermato Wu Ming 1 – e inizia da Pontelagoscuro”. Riferendosi al gioco di rimandi in corso fra le pagine e la cronaca, ha continuato: “Nei giorni scorsi, invece, eravamo tutti là, virtualmente o fisicamente, a vedere il passaggio della piena. I due fenomeni (la siccità e l’alluvione, ndr) sono connessi, anche se fatichiamo a capirlo”. Riprendendo a raccontare la trama, ha proseguito: “L’estate del 2022 è quella in cui muore Ilario Nevi (partigiano, intellettuale e artista) e, con la sua dipartita, si viene a scoprire che in vita aveva tenuto nascoste molte cose, fra cui alcune rivelazioni sono scioccanti. Antonia, sua nipote, decide quindi di mettersi a indagare su chi fosse davvero suo zio”.

A dialogare con lo scrittore è stato Marco Belli, mentre l’attore Marco Manfredi ha interpretato alcuni estratti dell’opera con delle letture appassionate. In apertura di serata sono intervenuti anche Paolo Panzacchi, direttore artistico di Grisù 451, e Francesco Ganzaroli, presidente de La resistenza. Panzacchi ha sottolineato: “Wu Ming 1 in questo libro stupendo ci racconta del nostro territorio, di resistenza e del clima che sta cambiando quando in pochi sono disposti ad ammetterlo”. Mentre Ganzaroli ha evidenziato l’importanza di “affrontare questi temi collettivamente”.

Wu Ming 1, nel corso della serata, ha spiegato di aver cominciato a ideare il romanzo dopo aver visto delle mappe di come sarà il territorio ferrarese nel 2100 a causa dell’innalzamento del livello dell’Adriatico, “che sta già succedendo” e che causerà una inarrestabile “sommersione del paesaggio”. Ma il richiamo a scrivere la storia de Gli uomini pesce è anche una conseguenza di una riflessione di Amitav Gosh, definito da Wu Ming 1 “illustre collega e maestro”, che si interrogava sul perché gli scrittori non stessero raccontando “il più grosso accadimento sul pianeta, la crisi climatica”. Una chiamata alle armi raccolta da Wu Ming 1, che approfondendo i diversi temi del volume e addentrandosi in essi, giovedì sera a Ferrara, sollecitato dalle domande di Belli, ha preso in esame, inoltre, la “fenomenologia della rimozione”.

“Ci sono molti grandi “rimossi” – ha infine spiegato – uno di questi è l’invisibilizzazione della precarietà del territorio, un altro è la crescente estraneità degli abitanti con il paesaggio in cui vivono”.

Da questo punto di vista, Gli uomini pesce potrebbe rappresentare un buon antidoto, uno stimolo ad affrontare il nostro tempo con consapevolezza.

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