Sono arrivate le lettere?
Le lettere dei licenziamenti?
Ma tu, sei tra quelli che hanno licenziato?
Ho visto la lista degli esuberi, nel mio reparto nessuno, nel tuo siete in 35 su 45 lavoratori!!!
Che rabbia però…
Sentir parlare al singolare in una vicenda come quella che stiamo affrontando alla Berco di Copparo mi addolora e mi spaventa.
Dal mio ultimo post non è cambiato niente, non che ci sperassi più di tanto, ma va beh…
Sono giorni molto intensi quelli che stiamo affrontando in fabbrica, il clima non è per niente buono e non si lavora affatto bene, anche se la speranza che tutto si sistemi è sempre tra di noi: stiamo uniti, non dobbiamo fare l’errore di dividerci, tutti insieme per un unico scopo, cioè salvare l’occupazione e riportare Berco dove era un tempo.
Anche se alcuni colleghi dicono di ripugnarla, in fondo le hanno sempre voluto bene, sono i primi ad entrare e gli ultimi ad uscire e questo è un chiaro segno di attaccamento.
Devo dire che vedo anche molta solidarietà da parte di tutta la comunità, iniziative spontanee che fanno bene al cuore, lo striscione della OVEST è da brividi.
Diciamo che come lavoratrici e lavoratori abbiamo sempre dato molto e davvero non capisco perché a pagare debbano sempre essere gli stessi.
In realtà lavorandoci da ormai 31 anni è diventato un luogo dove ho trascorso gran parte della mia vita, tra giornate da voltastomaco e tristi, ma anche tante giornate serene e appaganti, appaganti per aver svolto la propria mansione in modo professionale.
Per questo mi verrebbe da trasformare lo slogan che ci accompagnò nella vertenza del 2013, usato anche impropriamente da qualche A.D. di passaggio: da La Berco siamo noi, ad un deciso e determinato
NOI SIAMO LA BERCO!!!
Grazie per aver letto questo articolo...
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