“Castelfranco c’è: noi con voi”. Ha confermato il fronte istituzionale unitario sulla crisi Berco la seduta straordinaria del Comune di Castelfranco Veneto, convocata d’urgenza nella mattinata di sabato 19 ottobre per discutere di “Situazione stabilimento Berco. Discussione e provvedimenti”.
All’assise ha partecipato la delegazione del Comune di Copparo con il sindaco Fabrizio Pagnoni, il vicesindaco Bruna Cirelli, l’assessore alle Attività Produttive Alessandro Amà e il consigliere Alessandro Grandi.
Il primo cittadino copparese ha relazionato durante la riunione sui passaggi istituzionali compiuti sinora, “negli ultimi quindici giorni di passione, da quando il 4 ottobre, nel confronto con i sindacati, è emersa la gravità della situazione”.
“Un impegno per la salvaguardia del lavoro e dei lavoratori, sempre chiamati a fare le spese di questa crisi – ha spiegato -. Con i previsti 480 licenziamenti andiamo incontro a una crisi sociale inaccettabile, che oltre tutto insiste in un’Area Interna, dove il reinserimento è un’utopia. È una partita che stiamo conducendo tutti insieme, oltre ogni divisione: stiamo parlando della nostra gente, delle nostre vite. Dobbiamo essere uniti: è necessario fare massa critica per fare sentire il nostro peso”.
Un invito alla compattezza raccolto trasversalmente dal Consiglio comunale castellano, che ha peraltro votato all’unanimità l’ordine del giorno che esprime “vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori di Berco”, “totale contrarietà alle intenzioni espresse dal management di Berco” e “la volontà di conferire alla vertenza massima importanza e urgenza nella definizione dei propri lavori”.
“Siamo accomunati da una vicenda difficile, tragica – aveva aperto la seduta il sindaco Stefano Marcon -. Rispondendo all’invito di Copparo abbiamo deciso di attivare la stessa mobilitazione: l’azienda deve rendersi conto dell’impatto sociale delle loro riorganizzazioni”.
I sindacati hanno approfondito la situazione dello stabilimento veneto, che è coinvolto nella disdetta della contrattazione di secondo livello, ma non, ad oggi, nella procedura di licenziamento collettivo, la cui prospettiva è vissuta come una spada di damocle.
“L’azienda ha perso in questi ultimi quindici anni potere produttivo con pesanti ridimensionamenti – ha affermato Massimo Baggio della Fiom Cgil -. Lo stabilimento è stato impoverito dal punto di vista degli investimenti in maniera scientifica nell’ultimo anno e mezzo: sono due i giorni produttivi su cinque”.
“Partivamo in 500 al momento della crisi del 2013 – ha rimarcato Massimo Civiero della Fim Cisl -. Siamo rimasti in 150 e, se dovessero essere licenziati 70 di noi, non ci sarebbe alcuna speranza di tenuta senza investimenti. La preoccupazione è grande”.
Alla seduta hanno partecipato anche i consiglieri regionali Laura Cestari, che ha sottolineato il grande numero di cittadini polesani coinvolti negli annunciati licenziamenti di Copparo, Tommaso Razzolini e Andrea Zannoni.
In chiusura Marcon ha chiesto al collega Pagnoni di coordinare le iniziative dei due Comuni durante la vertenza Berco.
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