Cronaca
8 Ottobre 2024

Lettere anonime a Lodi. Iniziata l’udienza predibattimentale per Rossella Arquà

di Davide Soattin | 2 min

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È iniziata ieri (lunedì 7 ottobre) l’udienza predibattimentale del processo a carico dell’ex consigliera comunale Rossella Arquà, citata a giudizio con l’accusa di minacce e simulazione di reato, per la vicenda delle lettere anonime che l’ex leghista inviò tra l’aprile e il giugno 2021 a sé stessa e all’allora vicesindaco Nicola Lodi.

Arquà ha sempre ammesso di aver spedito soltanto quelle rinvenute nella buchetta della sede della Lega e non quelle (contenenti anche un proiettile) arrivate in Municipio. Per queste ultime la Procura di Ferrara ha già archiviato.

Le indagini condotte dalla pm Isabella Cavallari portano a contestare all’ex fedelissima di Lodi dodici episodi, tutti contenenti varie minacce scritte: “Lodi preparati che farai una brutta fine”, “Naomo guardati alle spalle perché noi ci siamo”, “Lodi sappiamo che hai paura occhio pure alla tua beniamina [sic] che apre“, “Caro Lodi e tu che apri la sede e ti vedo Arquà adesso il gioco diventa pesante occhio”, “Via con la Digos ma non ci saranno sempre a salvarvi presto arriveranno troppo tardi per voi 2”, “Lodi Arquà sappiamo la paura che avete sta arrivando la vostra fine un colpo e basta”, “Lodi sappiamo dove abiti Arquà adesso sappiamo dove abiti tu o soli o in compagnia addio per voi è finita“. A queste si aggiunge un bossolo lasciato sempre nella buchetta delle lettere della sede della Lega.

La difesa di Arquà ha sempre sostenuto che Lodi fosse a conoscenza del fatto che fosse lei a spedire quelle missive. Fatto negato dal vicesindaco, parte civile nel procedimento.

Durante l’udienza di ieri, davanti al giudice Giovanni Solinas, l’avvocato Bernardo Gentile – legale difensore di Arquà – ha sollevato alcune questioni riguardanti al capo di imputazione, chiedendo che vengano modificati i passaggi in cui si fa riferimento a Nicola Lodi come vicesindaco, dal momento che da giugno 2024 non lo è più, e in cui si parla di un “proiettile” lasciato nella buchetta delle lettere della sede della Lega, dal momento che – stando ai rilievi della Polizia Scientifica – si tratta di una “cartuccia inerme“, come la stessa imputata aveva affermato.

Il processo tornerà in aula il 10 dicembre per la discussione dell’udienza predibattimentale, quando il tribunale deciderà o meno se far proseguire il processo.

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