Politica
25 Agosto 2024
La consigliera de La Comune di Ferrara torna sulla questione dell'area cortiliva tra le vie Piave, Cassoli e Fiume. Pronta una nuova interrogazione

Da giardino a parcheggio privato. Lodi non risponde ad Anna Zonari

di Redazione | 2 min

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Poco prima di Ferragosto Anna Zonari aveva presentato un’interrogazione sull’area cortiliva di una serie di palazzi tra via Piave, via Cassoli e via Fiume a risponderle è stato l’assessore Nicola Lodi, “di fatto – scrive la consigliera del gruppo La Comune di Ferrara – non rispondendo ai quesiti che avevo posto”. Proprio per questo, fa sapere, che nei prossimi giorni presenterà una nuova interrogazione.

“Parlo – spiega la consigliera – di un’area cortiliva recentemente venduta da Acer ad un privato, che vuole ricavarne un parcheggio, ovvero vendere o affittare posti auto, come da cartelli che erano apposti e come da informazioni telefoniche fornite chiamando il numero indicato sui cartelli”. Acer, conseguentemente all’interrogazione e alla sua pubblicazione sulla stampa aveva risposto facendo sapere che i condomini non avevano voluto acquistare, motivo per cui si è proceduto alla vendita a un soggetto terzo.

Anna Zonari si concentra però sulla risposta avuta da Lodi. “I quesiti a cui di fatto l’assessore non ha risposto sono se l’amministrazione è a conoscenza: se il nuovo proprietario abbia presentato un progetto di trasformazione dell’area, cosa questo preveda e se l’amministrazione abbia già rilasciato autorizzazioni al riguardo; cosa il Comune di Ferrara intenda fare per preservare le funzioni ecosistemiche e sociali che l’area ha svolto fino ad ora”.

La consigliera allega anche alcune foto nelle quali si vede l’area prima di essere transennata. “Prima – scrive -, lì trovavano refrigerio le persone anziane residenti nei condomini adiacenti, i bambini con i loro giochi in natura. Sulle fronde degli alberi pare si posi addirittura il gufo reale e nell’area verde si possono incontrare dei ricci”.

“Personalmente – prosegue – non avevo mai visto un oleandro così grande, c’è anche un ibisco, un piccolo acero e un maestoso bagolaro. Un posto molto bello. Un esempio di come è stato concepito il quartiere Giardino nella sua fondazione, ovvero che ogni isolato avesse un giardino”.

“Venendo a casa – riflette concludendo – ho pensato con invidia a Vienna, all’Inghilterra, ai paesi scandinavi, dove il verde è considerato un bene comune e la sua vendita viene fortemente regolamentata. Lo si tutela e lo si considera per quello che è davvero: un polmone verde a beneficio della comunità… tra l’altro in un’area della città, Corso Isonzo, dove le centraline Arpae registrano spesso sforamento da polveri sottili e si sa (si sa?) che gli alberi svolgono una funzione naturale di mitigazione”.

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