La consigliera comunale Anna Zonari ha depositato un’interrogazione perché vuole vederci chiaro sulla cessione di un’area cortiliva interna tra i condomini prospicienti via Cassoli, via Fiume, corso Piave e corso Isonzo da parte di Acer a un privato per realizzare posti auto da cedere a pagamento piuttosto che ai condomini stessi.
Secondo le informazioni raccolte dai condomini dalla stessa consigliera de La Comune di Ferrara, l’area, ora recintata, sarebbe di 500 m², a “uso giardino/area verde a disposizione degli abitanti i condomini interessati ed è attualmente composta da prato sovrastato da alberature di alto fusto”.
“La recinzione – scrive – messa in opera dal nuovo proprietario interrompe il tradizionale utilizzo comune del bene, trasformando in senso peggiorativo dal punto di vista sociale e relazionale la quotidianità delle 130 famiglie che vivono nei diversi condomini”. Pare poi che Acer avesse “proposto ai condòmini l’acquisto dell’area, i quali, pur avendo manifestato il loro interesse, hanno poi appreso con stupore della cessione della stessa ad un terzo privato, che, a quanto pare, intende realizzare posti auto da cedere dietro pagamento”.
Zonari chiede all’amministrazione “se era al corrente delle intenzioni di Acer e se conosca le ragioni per le quali Acer ha preferito cedere l’area ad un privato non dando seguito ai contatti con i condomini; se il nuovo proprietario abbia presentato un progetto di trasformazione dell’area, cosa questo preveda e se l’Amministrazione abbia già rilasciato autorizzazioni al riguardo; cosa il Comune di Ferrara intenda fare per preservare le funzioni ecosistemiche e sociali che l’area ha svolto fino ad ora”.
Le domande che pone derivano anche dalla lettura del Regolamento del Verde pubblico e privato del Comune di Ferrara di cui riporta l’art.1: “Il verde urbano […] svolge importanti funzioni climatiche ed ecologiche, urbanistiche e sociali. Contribuisce al miglioramento della qualità urbana […], svolge funzioni essenziali per la salute pubblica contrastando l’inquinamento atmosferico, termico ed acustico”, e all’Art.4 che “Le alberature aventi circonferenza del tronco superiore a cm 60, le piante con più tronchi se la somma delle circonferenze supera i cm cm 60, misure rilevate ad 1 m dal suolo, devono essere rigorosamente conservate”.
E proprio “la mutazione climatica in atto rende assolutamente indispensabile difendere i benefici ecosistemici del verde esistente (diminuzione della temperatura e degli effetti delle ondate di calore, benefici psico fisici, prevenzione del dissesto idro geologico)”. Infine “l’azzeramento del consumo netto di suolo è un obiettivo necessario per il raggiungimento dei target previsti dall’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Piano per la Transizione Ecologica”.
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