di Nicolò Govoni
La Giostra del Monaco compie vent’anni. Dal 22 agosto al primo settembre l’ormai tradizionale evento organizzato dalla contrada di San Giacomo ritorna al Baluardo di Santa Maria alla Fortezza, con un ricco programma di undici giorni per tuffarsi nel Medioevo.
“Ringrazio la contrada di San Giacomo, ed è un piacere ì portare un buon augurio da parte dell’Amministrazione”, dichiara l’assessore alla cultura Marco Gulinelli. “È un evento straordinario che giunge al suo ventesimo anno, e permette a tutti di immergersi in una rievocazione storica, ma è anche un elemento di condivisone per la comunità. Celebriamo così il nostro passato, con un ponte tra le generazioni: il bene comune è una ricchezza insostituibile, e dobbiamo impegnarci per mantenere e condividere le nostre tradizioni, in un luogo fondamentale per l’evoluzione di Ferrara come l’antico Castel Tedaldo. È uno degli eventi più attesi, ci sarà un’atmosfera straordinaria”.
Giovanni Bellini, membro del Consiglio superiore della Fondazione Palio, esprime la grandissima soddisfazione per un traguardo di questo genere: “Tutte le contrade hanno delle manifestazioni, e la Giostra del Monaco è una delle più radicate. Negli ultimi vent’anni le contrade sono sempre più il tessuto sociale della città: questi eventi sempre più consolidati sono attesi dalla cittadinanza; quindi, il mio plauso va a tutta la contrada di San Giacomo e ai volontari”.
Giannantonio Braghiroli, presidente della contrada di San Giacomo, commenta un traguardo importante: “È una grandissima soddisfazione essere arrivati alla ventesima edizione. Negli anni abbiamo avuto riconoscimenti importanti: prima dalla Regione, e da ultimo il Ministero della Cultura ci ha inserito nel registro nazionale delle rievocazioni storiche. È la conferma di aver fatto quello che avevamo in mente da venticinque anni, a partire dal Consorzio Terre e Castelli Estensi, che raccoglie nello scambio culturale i territori governati dagli Este. Quindi la Giostra del Monaco è una rete di eventi tra il Centro-Nord Italia e l’Europa”.
“Undici giorni sono impegnativi”, prosegue, “e ciò non sarebbe possibile senza i nostri soci: ma portiamo festa e tranquillità in un luogo difficile. Per non farlo tornare tale, penso che la Giostra sia uno degli strumenti migliori. Ricordo che l’ingresso è gratuito”.
Il Massaro della contrada Paolo Catani illustra il ricco programma: “Sono stati vent’anni pieni: aggiungo che non ci siamo fermati nemmeno con il Covid, e ne siamo contenti. Quest’anno ci saranno eventi per tutti. Ci fa piacere avere le famiglie, e la Corte dei Giochi sarà dedicata all’intrattenimento per i bambini: e negli spettacoli della Maga Pasticciona si potrà lasciare un’offerta libera per una donazione ad Ant”.
Ci si potrà cimentare nel tiro con l’arco, scoprire il mercatino e l’accampamento degli armati, e assistere nell’Arena del Baluardo agli spettacoli, tra cui quello inaugurale con Andrea Poltronieri, il 22 agosto. “Allestiremo un maneggio, per la Giostra dell’Anello e la Giostra del Monaco”, prosegue Catani. “Ci saranno poi spettacoli musicali e di focoleria, momenti di cultura, storia e teatro, e anche il Torneo regionale di Arco Storico”. Le delegazioni delle città del Consorzio Terre e Castelli Estensi gareggeranno in varie sfide medievali, ma uno degli apici della manifestazione sarà la rievocazione storica della battaglia di Cassano d’Adda, quando, nel 1259, Azzo VII d’Este sconfisse Ezzelino da Romano, il figlio del “Monaco”.
“Ringrazio, infine, le contrade di Ferrara che hanno collaborato con noi in questi vent’anno”, conclude Catani.
Per il quinto anno, come illustra Patrizia Boari dell’associazione fotografica e socioculturale Warhol Station, gli appassionati di fotografia potranno aderire al concorso “Lo scatto del Monaco”: tutti possono partecipare con immagini che raccontino l’anima dell’evento. Il regolamento completo è sul sito della manifestazione.
Infine, la parola al testimonial di quest’anno, l’argento olimpico a Parigi Luca Rambaldi, canottiere e contradaiolo gialloblù: “Sono contento di essere qui. Ricordo il mio primo incontro con questi colori: ero alle medie, cercavano nuove reclute per la contrada. Ero bravino con la bandiera, mi piaceva, ho avuto il dubbio ma per fortuna non ho lasciato il canottaggio”, scherza. “Ho portato alto il nome di Ferrara e le sue tradizioni in altro modo, anche se ho sempre avuto un po’ di rimpianto per non essere stato tanto presente. Ho assaporato e vissuto il duro lavoro dietro le quinte della Giostra del Monaco, quando ero alle braci. Non è facile tenerla viva. Finalmente nel mio piccolo posso dare un contributo alla mia contrada presenziando alla conferenza stampa”.
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